Edoardo Amaldi (1908-1989) fu uno dei grandi della scuola italiana di fisica, nata negli anni trenta con Enrico Fermi (1901-1954) di cui era il più giovane allievo. Lo chiamavano “il fanciulletto”, mentre Fermi era “il Papa”, per la sua infallibilità.
La Agenzia Spaziale Europea ha appena dato il nome di “Edoardo Amaldi” al suo terzo Automatic Transfer Vehicle. ATV è il veicolo europeo capace di raggiungere da solo la Stazione Spaziale, agganciarsi, consegnare agli astronauti quello di cui hanno bisogno, dai computer al formaggio grana, raccogliere la spazzatura e poi precipitarsi a bruciare nella atmosfera. E’ un pezzo fondamentale per la Stazione, soprattutto ora, con la fine dello Shuttle. Il primo ATV, lanciato due anni fa, fu chiamato “Jules Verne”, dal grande scrittore di scienza fantastica, forse perché all’inizio sembrava fantascienza che l’ESA fosse tra i grandi, cioè USA e Russia, che possono attraccare alla Stazione. Con il nome di Amaldi, passiamo dalla fantascienza alla scienza. Abbiamo tutti molto da imparare da Amaldi, che di scienza ne fece tanta: già nel 1934 l’idea che sta alla base della fissione nucleare nacque anche perché lui e Pontecorvo notarono che un esperimento coi neutroni veniva meglio, stranamente, su un tavolo di legno che su uno di marmo. Poi Fermi prese in mano la situazione, fino al Nobel nel 1938.
Amaldi aveva una sconfinata ammirazione per Fermi fisico, ma non ne approvava il sovrano disinteresse verso i problemi del mondo. Non accettò l’invito di Fermi a trasferirsi in America, dopo la guerra, anche perché la società italiana doveva rinascere e l’Europa doveva nascere. Fu uno scienziato con grande visione politica: partecipò da protagonista alla creazione della Europa unita, nata anche dalla scienza. Negli anni ’60, sul modello di quello che aveva fatto per il CERN, Amaldi contribuì in modo decisivo a fondare la ESA. Fece partire la scienza spaziale europea perché ne capì l’importanza per la cultura, l’industriale e la politica in Europa e, nel 1983, fu il primo italiano a presiedere il comitato di consulenza scientifica ESA (vent’anni dopo, ebbi l’onore di succedergli in quella posizione).
Fu un grande europeo, Edoardo Amaldi. Morì mentre lavorava come Presidente della Accademia dei Lincei: scienziato con grande visione politica e anche attivo pacifista, forse proprio perché conosceva bene la fisica della bomba atomica.