fbpx La mappa della ricerca italiana | Scienza in rete

La mappa della ricerca italiana

Primary tabs

Tempo di lettura: 5 mins

Misurare l’importanza di un centro di ricerca è una attività complessa. E’ difficile raggiungere un accordo sulle metriche di valutazione dei risultati ottenuti, dalle pubblicazioni, dal numero di fondi, dal numero di ricercatori o altro. Uno dei modi più oggettivi è indagare la rete di relazioni di cui i centri fanno parte. I centri di ricerca italiani collaborano tra loro e con altri enti stranieri in varie forme: affiliazioni multiple, esperienze di collaborazione tra pubblico e privato, collegamenti istituzionali, consorzi e altre forme di aggregazione per la condivisione di progetti, piattaforme tecnologiche e altro. L’analisi completa dei rapporti tra laboratori sarebbe molto complessa. Si è deciso un criterio più semplice per far emergere la rete delle connessioni: chi partecipa e con chi a un progetto di ricerca finanziato dall’Europa, in particolare l’ampio programma quadro FP7. Il numero di partecipazioni ai progetti può essere usato per individuare i centri più attivi. Si vuole provare a individuare anche altri criteri per giudicare la dinamicità dei singoli centri:

  • numero di connessioni 
  • valore dei progetti 
  • valore dei partner

Abbiamo quindi cercato una visualizzazione che mostrasse in maniera coerente la struttura dei dati dal generale (numero dei progetti) al particolare (le caratteristiche del centro di ricerca).

Il dataset per eseguire i calcoli è stato fornito da Cordis (Servizio Comunitario di Informazione in materia di Ricerca e Sviluppo) e contiene i dati dei progetti a cui partecipano centri italiani e quelli dei relativi centri partecipanti, italiani e stranieri. Nella tabella 1 sono elencati i temi di ricerca, il numero totale dei progetti relativi ai singoli temi, il numero di progetti in cui è coinvolto almeno un centro italiano.

Tab 1. Progetti FP7 (fonte: Cordis. Dati non definitivi)

ProgrammaTema Fondi (milioni €) Numero di progettiNumero di progetti con partecipanti italiani
CapacitiesResearch for the benefit of SMEs (SME) € 1.336 795338
Research Infrastructures € 1.715 326216
Regpot - Research Potential € 340 18414
Activities of International Cooperation (INCO) € 180 16167
Science in society (SIS) € 330 15583
Regions - Regions of Knowldge € 126 7529
Support for the coherent development of research policies (COH) € 70 243
CooperationInformation and communication technologies (ICT) € 9.050 1.943990
Health € 6.100 926431
Nanoscinces, Nanotechnologies, Materials and new Production Technologies (NMP) € 3.475 694421
Transport € 4.160 561322
Food, Agricultural and Biotecnology (KBBE) € 1.935 423265
Environment € 1.890 418225
Energy € 2.350 309141
Security € 1.400 232131
Space € 1.430 210101
Socio-economic sciences and Humanities (SSH) € 623 205127
Coordination of Research ActivitiesJoint Tecnology Iniziatives (JTI) € 1.751 501139
IDEASThe European Research Council (IDEAS - ERC)
€ 7.510 3.544229
PeoplePeople - Marie Curie Actions € 4.750 9.100859
Euratom (2007-2011)Fission+Fusion € 2.751 13059
Totale  € 53.272 20.916 5.190

Abbiamo selezionato 5 temi in base a numero di progetti e più alto contenuto scientifico e tecnologico e li abbiamo sottoposti a ulteriore analisi. I temi sono:

• ICT - Information and communication technologies
• Health
• NMP - Nanoscinces, Nanotechnologies, Materials and new Production Technologies
• Transport
• KBBE - Food, Agricultural and Biotecnology

Quindi abbiamo analizzato i 2.249 progetti di questi 5 temi e per ogni tema abbiamo calcolato i primi tre centri italiani per numero di partecipazioni (tabella 2). Tramite un istogramma (figura 1) e diagramma di Sankey (figura 2) abbiamo visualizzato il flusso dei progetti dal totale fino ai centri di ricerca. Abbiamo escluso dalla visualizzazione tutti gli altri centri di ricerca.

Figura 1. Rapporto tra progetti totali e progetti a cui partecipa almeno un centro italiano  (clicca per ingrandire)

 

Figura 2. Dai temi ai centri  (clicca per ingrandire)

Tab 2. I primi tre centri per i 5 temi selezionati

TemaPrimoSecondoTerzo
ICTConsiglio nazionale delle ricerchePolitecnico di MilanoSTmicroelectronics
HealthISSUniversità di MilanoUniversità di Torino
NMPConsiglio nazionale delle ricercheCentro ricerche FIAT SCPAD'Apolonia SPA
TransportCentro ricerche FIAT SCPACentro italiano ricerche aerospaziali SCPAAVIO SPA
KBBEUniversità di BolognaConsiglio nazionale delle ricercheUniversità di Milano

Undici centri di ricerca occupano le prima tre posizioni nei 5 temi selezionati. Abbiamo calcolato per ciascuno degli 11 centri alcune quantità in modo far emergere ulteriori indicatori.

• Found amount: la somma dei fondi assegnati ai progetti a cui il centro ha partecipato.
• International network: il rapporto tra numero totale dei partner e numero di partner internazionali.
• Esteem value: è il rapporto tra numero di partner e numero di co-partecipazioni insieme a una università di eccellenza (nella tabella “Gold partecipations”). Le università di eccellenza sono state definite utilizzando la classifica stilata da Thompson Reuter. Per semplicità abbiamo selezionato le prime 4: University of Oxford, University of Cambridge, Imperial College London, ETH Zürich – Swiss Federal Institute of Technology Zürich (abbiamo escluso le università che non partecipano a progetti FP7).

Tab 3. Statistiche dei primi tre centri per tema

TemaCentroProgettiPartnersGold partecipationsPartner internazionaFinanziamenti al progetto *
HealthISS3457114515€ 174.277.594
HealthUniversità di Milano2133228294€ 174.277.594
HealthUniversità di Torino202818251€ 117.214.889
ICTConsiglio nazionale delle ricerche101634130900€ 383.371.077
ICTPolitecnico di Milano5969818589€ 253.919.552
ICTSTmicroelectronics534975402€ 206.648.491
KBBEUniversità di Bologna447045626€ 164.472.632
KBBEConsiglio nazionale delle ricerche345484498€ 151.498.561
KBBEUniversità di Milano244146367€ 104.217.570
NMPConsiglio nazionale delle ricerche6986815744€ 295.949.214
NMPCentro ricerche FIAT SCPA415685513€ 219.848.855
NMPD'Apolonia SPA314922428€ 144.514.460
TransportCentro ricerche FIAT SCPA414832412€ 162.960.084
TransportCentro italiano ricerche aerospaziali SCPA316326573€ 241.970.797
TransportAVIO SPA1947216434€ 226.198.810

* La somma dei finanziamenti totali al progetto: non sono disponibili i dati sui finanziamenti per progetto al singolo centro di ricerca

Tab 4. Statistiche degli 11 centri per tutti i progetti per tutti i temi

CentroProgettiPartnersGold partecipationsPartner internazionaliFinanziamenti al progetto *
Consiglio nazionale delle ricerche48363411005580€ 1.786.192.555
Università di Bologna1902402352081€ 710.465.114
Politecnico di Milano1662127421786€ 692.845.486
Centro ricerche FIAT SCPA1592131131884€ 752.745.765
Università di Milano92114040998€ 357.049.683
D'Apolonia SPA86120261024€ 323.461.145
STmicroelectronics7275613621€ 292.120.658
ISS671113241012€ 294.314.214
Università di Torino6680122694€ 238.254.957
Centro italiano ricerche aerospaziali SCPA346607595€ 246.039.570
AVIO SPA2558817540€ 266.720.264
La somma dei finanziamenti totali al progetto: non sono disponibili i dati sui finanziamenti per progetto al singolo centro di ricerca

Abbiamo rappresentato gli indicatori tramite un Diagramma di Kiviat (figura 3). L’intenzione è rendere facilmente leggibili le statistiche elaborati facilitando la comparazione delle caratteristiche dei singoli centri e facendo emergere le differenze rispetto ai tre indicatori.

 

Figura 3. Comparazione dei centri  (clicca per ingrandire)

 

Italian research Map (clicca per ingrandire)

Italian research centers funded by the EU

 

Disclaimer 

Il presente articolo e la visualizzazione dei dati sono da intendersi come studio preliminare del dataset Cordis sui progetti FP7. Il dataset è ancora in fase di aggiornamento da parte di Cordis e contiene imprecisioni solo in parte corrette dagli autori. Anche gli indicatori sono provvisori e servono per mettere alla prova l’efficacia della visualizzazione. Si accettano volentieri suggerimenti e segnalazioni di errori. Saranno pubblicate successive analisi sugli altri temi di ricerca e altri centri.

Credits

Visualizzazione dati: Sergio Cima, Emanuele Conti, Carlo Toccaceli Blasi
Data assistant: Michele Bellone 

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Di latticini, biotecnologie e latte sintetico

La produzione di formaggio è tradizionalmente legata all’allevamento bovino, ma l’uso di batteri geneticamente modificati per produrre caglio ha ridotto in modo significativo la necessità di sacrificare vitelli. Le mucche, però, devono comunque essere ingravidate per la produzione di latte, con conseguente nascita dei vitelli: come si può ovviare? Una risposta è il latte "sintetico" (non propriamente coltivato), che, al di là dei vantaggi etici, ha anche un minor costo ambientale.

Per fare il formaggio ci vuole il latte (e il caglio). Per fare sia il latte che il caglio servono le vacche (e i vitelli). Cioè ci vuole una vitella di razza lattifera, allevata fino a raggiungere l’età riproduttiva, inseminata artificialmente appena possibile con il seme di un toro selezionato e successivamente “forzata”, cioè con periodi brevissimi tra una gravidanza e la successiva e tra una lattazione e l’altra, in modo da produrre più latte possibile per il maggior tempo possibile nell’arco dell’anno.