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Il Nobel per la Medicina alla lotta contro le malattie della povertà

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Il premio Nobel per la Medicina e Fisiologia 2015 è stato assegnato all’irlandese William C. Campbell, al giapponese Satoshi Ōmura e alla cinese Youyou Tu: ai primi due per le loro scoperte sulle infezioni causate dai nematodi, al terzo per le sue scoperte legate alle terapie contro la malaria.
“Queste due scoperte hanno dato al genere umano nuovi e potenti mezzi per combattere queste malattie debilitanti che colpiscono centinaia di milioni di persone ogni anno. Le conseguenze in termini di miglioramento della salute umana e ridurre la sofferenza sono incommensurabili”, hanno spiegato dal Comitato di assegnazione.
Smentite ancora una volta le previsione della vigilia che davano tra i possibili vincitori Alexander Y. Rudensky, Shimon Sakaguchi e Ethan M. Shevach. Gli scienziati che, con i loro studi, hanno permesso una migliore comprensione delle cellule T e del loro ruolo nello sviluppo di malattie autoimmuni, allergie, infiammazioni e altri processi.
Tornando alla proclamazione di oggi, quello per la Medicina e la Fisiologia è un premio alla lotta contro le malattie della povertà. Le malattie causate da parassiti hanno, infatti, afflitto l'umanità per millenni e costituiscono ancora oggi, purtroppo, un grave problema di salute globale. In particolare, le malattie parassitarie colpiscono le popolazioni più povere del mondo e rappresentano un enorme ostacolo per migliorare la salute umana e il benessere.

Campbell e Ōmura hanno permesso, infatti, di mettere a punto nuove armi contro malattie che affliggono un terzo della popolazione mondiale, concentrata in Africa sub-sahariana, Sud Asia e Centro-Sud America.
I due scienziati hanno scoperto un nuovo farmaco, ivermectina, medicinale in grado di combattere i nematodi, parassiti che possono portare alla cecità e altre malattie parassitarie.
Il loro è stato un vero e proprio lavoro di “squadra”. Ōmura, esperto nell'isolamento di prodotti naturali, si è focalizzato su un gruppo di batteri, gli streptomiceti, che vivono nel terreno e sono noti per produrre una pletora di agenti con attività antibatteriche. Grazie alle sue straordinarie abilità nello sviluppare metodi unici per la coltura su larga scala e la caratterizzazione di questi batteri, Ōmura ha isolato nuovi ceppi di streptomiceti da campioni di terreno e li ha coltivati con successo in laboratorio. Campbell, esperto in biologia dei parassiti della Drew University, acquistò le colture di Ōmura e cominciò a studiarle, mostrando che uno dei componenti era notevolmente efficace contro parassiti in animali domestici e di allevamento. L'agente bioattivo fu purificato e chiamato avermectina, e successivamente modificato a livello chimico fino ad arrivare alla più efficace ivermectina. Questo farmaco fu poi testato sull'uomo con successo contro infezioni parassitarie.
Curiosa la risposta di Ōmura all'annuncio del premio: lo scienziato è stato raggiunto dalla telefonata del Comitato del Nobel mentre era impegnato sul campo da golf, e ha scherzato dicendo che molti pensano che abbia trovato gli streptomiceti direttamente sul "green" poiché è un appassionato di questo sport.

Youyou Tu è, invece, la dodicesima donna a ricevere il premio. Anche la sua storia parte da lontano e trae ispirazione dalla medicina tradizionale cinese.
Siamo a metà del secolo scorso e la cura della malaria, tradizionalmente trattata con clorochina o chinina, subisce una battuta d’arresto. E’ in quel periodo (1969), che Mao da il via a un progetto per studiare le erbe tradizionali cinesi. La giovane farmacologa Tu si concentra sull’erbologia classica cinese, concentrandosi sulle erbe usate tradizionalmente contro la malaria, selezionando un composto in particolare: l’artemisia annua.
I primi risultati però si dimostrano inconsistenti, Tu a questo punto, non si scoraggia, ma fa ricorso nuovamente alla tradizione studiando l'antica letteratura cinese ed è qui che si imbatte in indizi che la guidano all'artemisia annua. Incomincia così a testare gli estratti di artemisia sui topi: effettivamente i vecchi testi di medicina cinese trovano riscontro positivo nel contrastare la malaria ma c’è un problema. Secondo la tradizione l’erba doveva essere bollita ma questo passaggio rende l’estratto nocivo. Dopo molti tentativi l’équipe di Tu riesce a eliminare dal processo di estrazione le tossine ottenendo così una sostanza pura: artemisinina o Qinghaosu ovvero il nuovo farmaco contro la malaria. Il contributo di questo farmaco ha permesso la riduzione dei casi di malaria del 20% e del 30% nei bambini, cifre che in Africa significano 100 mila vite salvate ogni anno.
“E' una cosa bellissima – afferma Giuseppe Remuzzi, Direttore del Dipartimento di Medicina e Dipartimento dei Trapianti presso l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo e membro del Gruppo 2003 per la ricerca scientifica –  che il Premio Nobel sia andato a William C. Campbel, Satoshi Omura e a Youyou Tu per scoperte che riguardano soprattutto le malattie dei paesi più poveri dell’Asia, dell’Africa e del Sud America.  Troppo spesso la medicina è lontana dalla povertà e dalle disuguaglianze sociali e così si finisce per aumentare la distanza tra chi può curarsi e chi lo può fare poco o per niente. E' un grave errore. Si perdono straordinarie opportunità di crescita per i paesi poveri e si mette a rischio anche chi per via della tecnologia e dei formidabili passi avanti della medicina di oggi pensa di essere al riparo da rischi”.

Con questo annuncio si è aperta, dunque, la settimana dedicata alla proclamazione dei vincitori dei Nobel 2015. Martedì 6 ottobre sarà la volta del premio per la Fisica, mentre mercoledì 7 toccherà alla Chimica.
L'ufficio stampa del Karolinska Institute ha detto che sono stati 327 gli scienziati nominati per il premio di quest'anno, di cui 57 di loro per la prima volta. Occorrerà aspettare però ancora un bel po’ per scoprire l’elenco dei candidati dato che i nomi, come previsto dal testamento di Alfred Nobel, rimarranno segreti per i prossimi 50 anni. 

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