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Tutti rilanciano per superare la crisi. E noi no?

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Gli interventi di natura economica da soli non basteranno per assicurare all'Europa,
agli Stati Uniti e al Giappone una via di uscita dalla crisi. Altro andrà fatto: andrà sostenuto il talento,
il capitale umano e, in particolare, la ricerca, la scienza e l'innovazione, al fine di disporre
- in un pianeta che aumenta continuamente la propria popolazione ed invecchia - di nuove soluzioni e di nuove tecnologie; in una parola, di nuove prospettive di sviluppo sostenibile.
Tutti i paesi stanno rilanciando l'impegno scientifico, ma in Italia sembrano mancare ancora interventi incisivi, che assicurino una reale inversione di tendenza, soprattutto per quel che riguarda
la governance della ricerca.

"INSIEME PER LA RICERCA. Scienziati italiani d'ITALIA e USA per una nuova governance" Milano, 21 settembre 2009 - Università Bocconi

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Siamo ancora in tempo: possiamo salvare le specie a rischio di estinzione e ripristinare ecosistemi danneggiati, regalando loro una nuova vitalità, e molto è già stato fatto, grazie alle azioni di conservazione, come dimostra uno studio pubblicato su Science.

In copertina: pulcino di fraticello americano. Crediti immagine: Dan Pancamo/Wikimedia Commons. Licenza: CC BY-SA 2.0 DEED

Troppo spesso, di fronte ai crescenti tassi di scomparsa di specie (sono 44.000 quelle che rischiano di estinguersi secondo la IUCN, unione internazionale per la conservazione della natura) si rischia di vedere solo il bicchiere mezzo vuoto, e di giungere all’errata conclusione che sia inutile investire soldi e tempo per la conservazione. Niente di più sbagliato: lavorare per la biodiversità premia e fa ottenere risultati tangibili.