Sono disponibili, gratuitamente, molte app che hanno a che vedere con l’astronomia (io conosco quelle per iPad e iPhone, ma immagino ce ne siano anche per altri sistemi).
Alcune, semplicemente, ci
mettono a disposizione un ricco campionario delle più belle immagini
astronomiche (è il caso di APOD, ESO Top 100 e Hubble Top 100)
che contengono meraviglie ottenute con i migliori telescopi terrestri o spaziali
e, nel caso di ESO Top 100, anche spettacolari immagini degli stessi
telecopi utilizzati per acquisirle e dei paesaggi, notturni o diurni, e spesso
mozzafiato, in cui questi telescopi sono situati.
Altre, come ad esempio NASA
e PTTUniverse, sono portali ricchi di informazioni, notizie, immagini,
filmati e link esterni che ci permettono una rapida immersione nelle attività
spaziali e ci tengono informati sulle “ultime” dal cosmo. NASA è
praticamente un’enciclopedia!
Poi ci sono quelle applicazioni (Stars e Pianeti) che ci aiutano a orientarci nel cielo notturno, che ci indicano la posizione di stelle e costellazioni e che ci permettono di controllare facilmente la visibilità degli oggetti celesti che ci interessano, nell’arco della notte e delle stagioni. Sono molto utili a chi, armato di binocolo o telescopio amatoriale, ma anche a occhio nudo, vuole sapere cosa ci mostra il cielo notturno o dove sia il nostro astro favorito.
E, a proposito di astri favoriti, vi sono anche app specifiche sul Sole (3D SUN e Soho Viewer), sulla Luna (Moon e Moon Globe) e su Marte (Mars Globe).
Vi sono infine anche applicazioni che ci rendono partecipi di alcune tra le più avanzate ricerche in corso. In questa categoria è stata recentemente rilasciata Fermi Sky, dedicata al telescopio per astronomia gamma Fermi, chiamato così in onore del famoso fisico italiano del secolo scorso. Questa applicazione, forse ancora un po’ giovane, all’avvio ci mostra in tempo reale la posizione del telescopio mentre orbita intorno alla Terra e ci dà accesso a una serie di news sui più rilevanti risultati scientifici ottenuti. Vi sono poi due mappe, zoomabili, una dell’intero cielo come visto nei raggi gamma e una con l’indicazione delle pulsar viste o scoperte da Fermi. C’è anche molto spazio per nuove informazioni e nuove mappe che indubbiamente saranno aggiunte man mano che ulteriori dati verranno ottenuti dal telescopio e nuove scoperte verranno annunciate.
La mia app favorita, per qualità, quantità di informazione e cura nella presentazione dei dati, è però indubbiamente Exoplanets, che viene periodicamente aggiornata man mano che nuovi pianeti extrasolari vengono scoperti o nuove informazioni sui pianeti scoperti diventano disponibili.
Ho appena scaricato l’ultimo aggiornamento e il database contiene ormai oltre 550 pianeti. Per ognuno è fornita una quantità di dati, praticamente tutti quelli disponibili, sia in forma tabulare che in forma grafica. La tabella principale, accessibile dal pannello Database, è ordinabile rispetto a un ampio numero di parametri quali la massa del pianeta, il suo raggio, l’anno della scoperta, la sua distanza dalla Terra e altro ancora, così da facilitare l’individuazione dei pianeti che più ci interessano. Si possono anche utilizzare filtri che selezionano i pianeti in funzione del metodo utilizzato per scoprirli o del tipo spettrale della stella intorno a cui orbitano. Scegliendo poi un pianeta qualsiasi, si apre una pagina che ci mostra i suoi dati salienti (con tanto di link alle pubblicazioni scientifiche professionali) e anche, con una curatissima grafica, la sua posizione in cielo, sia schematicamente indicata su di una cartina completa di coordinate celesti, sia con un’immagine reale della zona di cielo in cui esso si trova, centrata sulla stella madre. Un altro pannello grafico ci mostra poi il sistema planetario cui appartiene (con indicazione della probabile zona abitabile intorno alla sua stella) rapportato alle orbite dei pianeti del nostro Sistema Solare. Incredibilmente sono ormai oltre 150 i pianeti che fanno parte di diverse decine di sistemi multipli. Se si tratta di pianeti scoperti con il metodo dei “transiti”, della misura della velocità radiale della stella madre o altro ancora, ce lo fa capire, con l’immediatezza delle immagini, un ultimo pannello.
Tornando al pannello principale, Exoplanet News contiene una lunga lista di notizie relative alla caccia agli esopianeti, corredati di molti link utili; quello chiamato Milky Way ha dell’incredibile: si apre con un disegno molto stilizzato di come apparirebbe la nostra galassia vista dall’esterno e di fronte (ma la si può ruotare e vederla anche di taglio o sotto altra angolazione), con l’indicazione della nostra posizione periferica, e può essere ingrandita sino a mostrarci il nostro Sistema Solare. Ma non solo: un doppio tap fa partire un “viaggio” verso l’esopianeta scelto che si conclude con un’immagine animata del pianeta stesso in orbita intorno alla sua stella. Il pannello Correlation Diagrams è particolarmente istruttivo, permettendo di produrre grafi ci in cui due parametri sono presentati uno in funzione dell’altro. Se scegliete la massa del pianeta e l’anno della scoperta (consiglio di usare la scala logaritmica per l’asse delle masse) otterrete una figura interessante che fa capire come, nell’arco degli ultimi quindici anni, si sia riusciti a sviluppare tecniche in grado di rivelare pianeti sempre più piccoli, con masse simili alla Terra.
Background Information, infine, ci spiega in maniera veramente chiara (ma solo in inglese) quali sono i metodi attualmente utilizzati per la ricerca di esopianeti. Exoplanets, con la sua ricchezza di informazioni e la cura nei dettagli e nella grafica, riesce a essere contemporaneamente un utile strumento di lavoro per chi si occupa professionalmente dello studio dei pianeti extrasolari e un gradevolissimo momento di divulgazione scientifica che permette a chiunque di avvicinarsi a questa linea di ricerca astronomica e rimanerne affascinato.