Il 2 Luglio di quest'anno venti illustri scienziati americani (tra i quali Anderson, Fitch, Friedman, Glashow, Gross, Lederman, Osheroff, Ramsey, Weinberg e Wilson, tutti Premi Nobel per la Fisica) hanno inviato al Presidente Obama, ai Segretari di Stato e della Difesa ed a diversi consiglieri del Presidente, una lettera nella quale motivano il loro convincimento che i sistemi di difesa antimissile basati in Europa, progettati dall'Amministrazione Bush, non avrebbero "essenzialmente alcuna capacità di difendere da un attacco missilistico reale". Considerato anche il fatto che "l'installazione continuerebbe a minare le relazioni con la Russia" e ad impedire progressi significativi per liberare il mondo dalle armi nucleari, i firmatari chiedono al Presidente Obama di emettere una direttiva che affermi che "gli Stati Uniti non installeranno alcuna parte del progettato sistema di difesa da missili in Europa prima che sia provato che esso può essere efficace in condizioni realistiche"
Fin dai tempi della Iniziativa di Difesa Strategica (SDI, Strategic Defense Iniziative) del Presidente Reagan, e più recentemente con il progetto GMD (Ground-based Missile Defense) dell'Amministrazione Bush del 2002, esperti di sicurezza internazionale indipendenti ed appartenenti anche ad istituzioni governamentali ed ampie fasce della comunità scientifica internazionale hanno messo in evidenza la non fattibilità tecnica di qualunque sistema di difesa antimissile e le sue gravissime conseguenze destabilizzanti (cfr, ad esempio, http://www.ucsusa.org/nuclear_weapons_and_global_security/missile_defense/policy_issues/scientists-letter-to-john-w.html e http://www.uspid.org/download/SistemiAntimissile.pdf).
Al momento non è chiaro (per lo meno non a me) quali possano essere le conclusione del gruppo di lavoro istituito dal Presidente Obama per rivedere il progetto di difesa antimissile basato in Europa. Entro la fine del mese si potrebbero avere informazioni più precise di quelle riportate in questi giorni dai giornali, anche autorevoli come The New York Times, secondo il quale - ad esempio - sarebbe sotto esame l'opzione di abbandonare l'idea di installare il radar nella Repubblica Ceca ed i missili intercettori in Polonia e pensare invece ai Balcani e/o alla Turchia. Il gruppo di lavoro dovrebbe, alla fine, presentare una rosa di ipotesi piuttosto che singole raccomandazioni, ad un comitato di "officials" esperti di sicurezza nazionale e quindi al Presidente.