fbpx Bicentenario dell'ipotesi di Avogadro | Scienza in rete

Bicentenario dell'ipotesi di Avogadro

Primary tabs

Read time: 2 mins

Quest'anno, com'è noto, si sta celebrando il 150° anniversario dell'Unità d' Italia. Ed è anche l'anno internazionale della chimica. Ma nel 2011 ricorre un altro avvenimento, di portata mondiale, che riguarda il nostro paese: il bicentenario dell'ipotesi di Avogadro: «volumi uguali di gas, nelle stesse condizioni di temperatura e pressione, contengono un identico numero di particelle».

Presentata alla comunità scientifica per la prima volta nel 1811 sull'importante rivista francese «Journal de Physique», l'ipotesi è stata determinante nello sviluppo della chimica moderna, consentendo di giungere all'esatta definizione dei concetti di atomo e molecola. A partire dal celebre Congresso di Karlsruhe del 1860, grazie al contributo del chimico siciliano Stanislao Cannizzaro, il nome di Avogadro ha rappresentato un punto di riferimento per lo sviluppo della coscienza scientifica nazionale. Nel 1911, il centenario dell'ipotesi fu ricordato con numerose iniziative. Il 24 settembre le celebrazioni si aprirono all'Accademia delle Scienze di Torino alla presenza del re Vittorio Emanuele III e di numerose altre autorità. Nel suo discorso commemorativo, Icilio Guareschi, uno dei padri della storia della chimica in Italia, non mancò di sottolineare la coincidenza fra il centenario e il 50° anniversario dell'Unità. I motivi per ricordare la coincidenza fra i due avvenimenti non sono certo venuti meno nel 2011. Al contrario, l'esigenza di farlo si è ulteriormente rafforzata, proprio nel momento in cui sia l'unità del paese che la cultura scientifica sono spesso messe in discussione.

Per celebrare la ricorrenza, il 20 e il 21 ottobre si terranno due giornate di studio presso l'Accademia delle Scienze di Torino e l'Università del Piemonte Orientale 'Amedeo Avogadro', nelle quali interverranno, fra gli altri, Vincenzo Barone, Salvatore Califano, Marco Ciardi, Alberto Conte, Luisa Dolza, Giovanni Ferraris, Giuseppe Giuliani, Silvano Montaldo. Per l'occasione, è stata realizzata una 'Biblioteca Digitale' dedicata allo scienziato torinese. Una prima versione del progetto, che prevede la messa in rete delle pubblicazioni a stampa e dell'intera collezione dei manoscritti di Avogadro (conservati in gran parte presso l'Accademia delle Scienze e la Biblioteca Civica Centrale di Torino), sarà consultabile sul sito web del Museo Galileo (Istituto e Museo di Storia della Scienza di Firenze), a partire dal 20 ottobre. Nella stessa giornata, all'Accademia delle Scienze, sarà presentato il volume Avogadro 1811, e realizzato grazie al contributo della Fondazione 'Filippo Burzio' di Torino, contenente la trascrizione del manoscritto originale in cui Avogadro formulò per la prima volta la sua celebre ipotesi.

Nota: l'autore dell'articolo è il curatore del libro Avogadro 1811.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

La contraccezione di emergenza e il mistero dei “criptoaborti”

Il comitato anti-aborto denominato Osservatorio permanente sull’aborto sostiene che i contraccettivi di emergenza come la pillola del giorno dopo causino "criptoaborti" e insiste su una presunta azione abortiva non riconosciuta dalla comunità scientifica, che afferma chiaramente la natura contraccettiva di questi farmaci. È un movimento, sostenuto anche dall'Associazione ProVita e Famiglia, che porta avanti una campagna più ampia contro tutti i contraccettivi ormonali.

Sono 65.703 le interruzioni volontarie di gravidanza registrate dall’ISTAT nel 2022 in Italia. Il numero è calato progressivamente dal 1978, quando è entrata in vigore la legge 194, che regolamenta l’aborto nel nostro Paese. Un comitato di ginecologi e attivisti dell’Associazione ProVita e Famiglia, però, non è d’accordo: sostiene che sono molte di più, perché aggiunge al computo 38.140 fantomatici “criptoaborti” provocati dall’assunzione dei contraccettivi ormonali di emergenza, la pillola del giorno dopo e quella dei cinque giorni dopo.