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Anche il sistema di imprese è stato chiamato a dare il proprio contributo a Rio+20, e lo ha  fatto commentando la Bozza Zero. Le proposte delle imprese possono essere riassunte in quello che, a loro giudizio, è un elemento fondamentale: stabilire un insieme di regole chiaro e flessibile, che dovrà agire insieme a sistemi legislativi volontari stabiliti dai diversi governi. Esse, inoltre, vedono con favore partnership con i governi stessi o altri stakeholder – soggetti portatori di interessi nel settore –, soprattutto “tramite investimenti che conducano alla prossima generazione di prodotti e servizi nella Green Economy”.

Più in dettaglio, i punti principali su cui si è posto l'accento sono i seguenti:

  • Le imprese concordano nel ritenere la lotta alla povertà un punto fondamentale. Esse raccomandano una ulteriori accelerazione negli sforzi per questioni essenziali come quelle relative ad acqua, impianti sanitari, risorse, efficienza energetica, accesso al cibo e a energia sostenibile per tutti;
  • Le imprese hanno sottolineato di “apprezzare gli sforzi mirati a questioni economiche di base nella Bozza Zero”. Nel documento, in particolare, si fa riferimento a concetti come la libertà di commercio e investimento, la protezione dei diritti di proprietà intellettuale e dello stato di diritto, ritenuti “chiave per il successo”. Viene inoltre ribadita l'importanza di una buona governance, della lotta alla corruzione, del mantenimento della sicurezza e della pace come requisiti “indispensabili per lo sviluppo di prodotti, pratiche e servizi sostenibili”;
  • Le imprese chiedono chiedono di porre maggiore enfasi sulle innovazioni e gli investimenti in scienza e tecnologia. Esse vedono positivamente, per definire le politiche in favore dello sviluppo sostenibile, un maggiore ricorso a basi scientifiche, così come alcuni obbiettivi specifici: educazione, formazione, un accento sul ruolo delle donne, considerati pietre angolari per la sostenibilità del futuro;
  • Nella Bozza Zero viene indicata la necessità di sviluppare misure e indicatori alternativi al PIL per supportare il concetto di Green Economy. Rispetto a questo, le imprese chiedono ai governi di “riconoscere esplicitamente che alcune informazioni proprietarie debbano essere escluse dalla divulgazione”. Lo stesso, si legge nel documento, dovrebbe avvenire per tutti quei dati che – se rivelati – ridurrebbero in maniera significativa gli incentivi per le imprese a innovare e sviluppare prodotti e tecnologie all'avanguardia.

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Chiudiamo l'anno nel ricordo di Alessandro Liberati

Ritratto fotografico di Alessandro Liberati, epidemiologo

Zadig ha voluto ricordare, nel chiudere questo 2024, l'amico e collega Alessandro Liberati, medico e docente di epidemiologia, che ha impresso un segno importante nella cultura medica del nostro Paese e ha condiviso con Zadig molte iniziative culturali e scientifiche, che hanno profondamente contribuito a improntarne il metodo. Se non ci avesse lasciato troppo presto nel 2012, quest’anno Alessandro avrebbe compiuto 70 anni. Riprendiamo l'editoriale tratto dal sito di Zadig.

Per i collaboratori di Zadig il ricordo di Alessandro è quello di una persona stimolante, attiva, di intelligenza acuta, con un forte senso critico e una carica di energia che lo spingeva a innovare, a lavorare intensamente, ad avere la capacità di prevedere come si sarebbero mosse le cose in futuro e progettare sempre nuove iniziative… da quelle scientifiche fino alla famosa caccia al tesoro annuale, il Liber Trophy, che radunava colleghi e amici sguinzagliati a caccia degli indizi da lui disseminati per le strade di Forte dei Marmi, dove aveva una casa che per il suo compleanno si apriva