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Presentato lo stato di salute dell’Isola d’Elba

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E’ stato presentato a Portoferraio lo Studio sullo stato di salute della popolazione elbana, realizzato grazie all’iniziativa del locale Circolo Lions, che ha mobilitato ricercatori, sponsor e associazioni in un Comitato promotore e uno scientifico, per rispondere a domande ed inquietudini dei cittadini dell’Isola d’Elba.
L’obiettivo dello studio era di descrivere il profilo di salute dei residenti negli otto comuni dell’Isola d’Elba e identificare eventuali anomalie correlabili a cause ambientali o di altra natura.
Il lavoro è iniziato con la descrizione e analisi della distribuzione (spazio-temporale) della mortalità nel periodo 2000-2009 (Registro di Mortalità Regionale, RMR); poi si sono analizzati i dati forniti dalle Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO) per conoscere quali sono stati i ricoveri dei residenti nel periodo 2007-2011 per cause specifiche; infine sono stati valutati i dati dei difetti congeniti dal 1992 al 2010 (dal Registro Toscano Difetti Congeniti, RTDC), e degli esiti sfavorevoli della gravidanza dal 2007 al 2012 (fonte: Certificati di Assistenza al Parto, CedAP).
I dati sono stati confrontati con quelli dell’area della ASL di Livorno, escludendo il comune di Livorno, che come città ha specificità di salute e di ambiente molto diverse da quelle dell’Isola. Con tutta questa mole d’informazioni è possibile valutare gli andamenti spaziali e temporali del rischio in ciascun comune, e valutare le eventuali criticità sanitarie.

Benedetto Terracini, eminente epidemiologo ambientale, ha illustrato i dati di mortalità, che consentono di osservare la distribuzione dei decessi nel territorio, a confronto della popolazione più ampia.
Le valutazioni sono svolte in termini di “rapporti standardizzati di mortalità”, cioè il rapporto tra le morti osservate e quelle che ci si aspetta sulla base della popolazione di riferimento (attese) per le stesse fasce di età e sesso, moltiplicato per cento. Se il numero è sotto cento si muore meno, se è sopra 100 si muore di più rispetto al riferimento.
Per l’Isola d’Elba innanzi tutto si nota che ci sono complessivamente meno persone che muoiono rispetto al confronto, di circa 8-10%, e questa diminuzione riguarda soprattutto le donne che hanno più di 65 anni.
Nelle generazioni più giovani l’effetto protettivo pare attenuarsi. L’aspettativa di vita alla nascita (84,6 anni per le donne, 80,7 anni per gli uomini) e a 65 anni (21,6 anni per le donne, 21,4 anni per gli uomini) è allineata o migliore di quella regionale. Tra le donne che hanno più di 64 anni emerge una diminuzione della mortalità che è rilevante per il tumore della mammella, per malattie cerebrovascolari, cardiovascolari, del sistema circolatorio, dell’apparato respiratorio (BPCO), per i disturbi psichici e del sistema nervoso.

Sono risultate poche le cause di mortalità in eccesso, anche se sono proprio quelle cui prestare la maggiore attenzione: tra le donne sono in eccesso le morti per cardiopatia reumatica cronica e tumori del polmone, in particolare oltre i 64 anni; tra gli uomini ci sono più morti per ipertensione, per malattie dell’apparato digerente sopra i 64 anni, per cirrosi epatica e per tumori della laringe sopra i 45 anni.
I ricercatori hanno prestato molta attenzione alle leucemie e ai tumori del tessuto emolinfopoietico, che sono tra quelle che preoccupano maggiormente la comunità: in tutto il mondo queste malattie hanno la tendenza alla clusterizzazione, cioè a presentarsi in addensamenti anomali, e questo è successo anche per Portoferraio, dove si sono presentati in pochi anni 5 casi di leucemie a fonte di 1 atteso. Nello specifico, però, i casi si sono verificati in persone anziane e molto anziane, elemento che attenua di molto la preoccupazione.
“Sono dati interessanti, sia quelli che rivelano un vantaggio di salute e la sua riduzione nelle classi di età più giovani, sia quelli degli eccessi: c’è bisogno di indagini approfondite e mirate fatte assieme ai medici di base, consultando i residenti.” Ha affermato in conclusione Terracini.
A seguire Fabrizio Bianchi, dell’Istituto di Fisiologia Clinica del CNR di Pisa, ha presentato i dati di ospedalizzazione e di salute riproduttiva.
Sono state esaminate le statistiche sanitarie della ospedalizzazione per 60 cause di ricovero e degli esiti sfavorevoli delle gravidanze, relative a persone residenti all’Elba ovunque sia avvenuto il ricovero. Questo tipo di dati devono essere usati con cautela, soprattutto perché sono diversi nei territori per diversi motivi. Ci sono gli orientamenti dei medici di famiglia, le preferenze personali, la disponibilità dei servizi sul territorio e altro ancora.
Quindi i ricoveri non sono esattamente le malattie che esistono, ma quanto le persone si ricoverano per quelle malattie.
In generale per l’Elba si nota una forte propensione al ricovero, per tutta una serie di cause. Per le malattie dell’apparato digerente, delle malattie delle ghiandole endocrine e metabolismo e dei traumatismi gli eccessi sono stati osservati a carico di entrambi i sessi. Per le malattie respiratorie acute è emersa un’attitudine al ricovero marcata, in particolare tra le donne, insieme a un eccesso per cardiopatia ischemica. L’eccesso di ricoveri è compreso tra il 10% e il 20%.
Le cause in difetto, cioè per cui ci si ricovera di meno, sono solo l’epilessia per le donne e la sclerosi multipla per gli uomini. È stata fatta un’analisi specifica per comuni vedendo comune per comune su quali cause è maggiore il ricovero, sono stati fatti molti confronti e sono stati visti diversi eccessi, con una tendenza quindi che è opposta a quella della mortalità.

Anche l’analisi per classi di età rivela elementi di interesse: si vede per esempio che nei bambini al di sotto dei 10 anni ci sono ricoveri in eccesso significativo per malattie dell’apparato genitourinario, per malattie endocrine e metaboliche e per malattie respiratorie acute. L’analisi dei dati relativi ai difetti congeniti in nati e interruzioni di gravidanza residenti all'Elba nei periodi 1992-2001 e 2002-2010 non è risultata differente da quella registrata in Toscana e dall'insieme dei registri europei aderenti al sistema di sorveglianza EUROCAT negli stessi due periodi. I risultati delle analisi degli esiti sfavorevoli della gravidanza, nei due periodi considerati nel complesso dell'Elba, indicano che non ci sono variazioni degne di nota rispetto ai riferimenti.
Autori dello studio, oltre ai due presentatori, Liliana Cori e Anna Pierini (Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa), Gianni Donigaglia (Azienda ASL6 Livorno, Zona Elba, Portoferraio), 
Alessandro Barbieri e Marco Battaglini (Azienza ASL6), Elisabetta Chellini (Istituto per lo Studio e la Prevenzione Oncologica), Francesco Cipriani e Daniela Nuvolone (Agenzia Regionale di Sanità della Toscana).

I ricercatori hanno suggerito diversi approfondimenti: le forme tumorali che portano al decesso vanno analizzate nei singoli comuni, decidendo dove è opportuno di attivare programmi di screening ed eventuali indagini cliniche in collaborazione con i medici locali. La sorveglianza epidemiologica va continuata per verificare gli andamenti della mortalità e dei ricoveri. 
La discussione è stata vivace, grazie alla presenza di più di un centinaio di cittadini, molti dei quali avevano partecipato ad altre iniziative e richiesto con passione il lavoro che è stato fatto.
Il Direttore generale della Asl 6 di Livorno ha risposto su molte delle sollecitazioni, che riguardavano naturalmente in gran parte la gestione dei servizi sanitari e l’uso delle risorse, e la sorte dei reparti ospedalieri dell’Isola d’Elba.
Il Sindaco di Portoferraio, Roberto Peria, ha sottolineato la necessità di servizi territoriali per dare la prima risposta ai bisogni dei cittadini. La disponibilità ad essere un presidio accogliente per le esigenze della comunità e le sue preoccupazioni è emersa con chiarezza, e ha confortato gli animi di diverse persone preoccupate.


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