Fateci caso, quando comprate
online un biglietto Trenitalia per viaggiare con il mitico Frecciarossa, appare
in calce un bel riquadro, di colore verde, che vi comunica quanti Kg di CO2
avete fatto risparmiare al pianeta.
Ad esempio, per un viaggio Bologna-Milano, il risparmio rispetto alla media auto-aereo è di circa 22 Kg di
CO2.
Il calcolo prescinde dalle infrastrutture ma la componente ecologica
della vostra coscienza ne verrà gratificata e partirete senz’altro più
rilassati sentendovi meno responsabili dell’effetto serra.
Premesso che ogni
contributo, anche microscopico, ha valore etico e torna comunque a vantaggio del
nostro fragile pianeta, se allargherete un po’ il vostro orizzonte la
soddisfazione sarà di breve durata.
In
questi giorni si è parlato molto del costo in termini di CO2 delle
gare per la Coppa del Mondo di Calcio che si stanno svolgendo in Brasile.
Cerchiamo di capire come stanno le cose, tentando di districarci tra
previsioni, annunci e critiche di vario genere. Un importante documento che
riguarda l’impronta di “carbonio”, emesso dalla Fédération Internationale de
Football Association (FIFA) è disponibile da tempo, anche in rete.
S’intitola“Summary of the 2014 FIFA World Cup Brazil Carbon
Footprint”. A p. 15 è riportata una tabella, molto dettagliata, da cui
risulta una previsione di ben 2,7 milioni di tonnellate di CO2(tCO2e),
comprendente non solo l’evento in sé ma anche i preparativi, i trasporti ecc..
Si
legge infatti: “The carbon footprint for the 2014 FWC Brazil shows that the
overall event is expected to generate just over 2.7 million tCO2e,
inclusive of Preparation, FCC Staging, and FWC Staging. FWC Staging accounts for the vast majority (90.8%),
followed by FCC Staging, which contributes a significant fraction (7.8%), as
well.”
Pochi giorni fa, il
Ministro brasiliano per l’Ambiente Izabella Teixeira ha tenuto una conferenza
stampa per dimostrare invece che si tratta della Coppa del Mondo più verde in
assoluto.
I dubbi rimangono e un illuminante articolo di Fiona McDonald (ABC
Environment - AustralianBroadcasting Company), pubblicato online il giorno 12
giugno, li elenca con chiarezza e con corredo delle fonti.
Il Ministro ha
dichiarato che l’evento in sé scaricherà in atmosfera 59.000 tonnellate di CO2specificando
che il tutto è stato ampiamente compensato dai “crediti” in CO2 ceduti
da aziende che otterranno in cambio pubblicità.
Coppa verdissima quindi? No,
sembra proprio di no.
Il Ministro ha convenuto che la stima effettiva rimane di 1, 4 milioni di
tonnellate, inferiore comunque a quella della FIFA. Comprende i viaggi e la
sistemazione di atleti, staff, spettatori e le trasmissioni televisive delle
partite.
Chissà se il sistema dei “crediti” compenserà anche questo? Un altro
discorso è quello degli sforzi che il Brasile ha fatto per rendere più sostenibile
l’evento con il ricorso alle energie rinnovabili, in primo luogo il solare. Si
calcola che i pannelli fotovoltaici della ricopertura dei due stadi
interessati, totalmente alimentati con questi sistemi, produrranno circa 2,5 MW.
Qualcuno ha fatto notare che il valore è addirittura superiore alla produzione fotovoltaica di 11 delle 32 nazioni partecipanti.
E’ stato un investimento gigantesco che
indubbiamente ha giovato allo sviluppo dell’industria locale ma a che pro? Nei
giorni scorsi ci sono stati tumulti in appoggio a 200 professori scesi in
sciopero contro gli stipendi troppo bassi. In un mese guadagnano meno del costo
del biglietto per la partita inaugurale. Questo la dice lunga sulle
contraddizioni di quel Paese.
Ma rispetto ai grandi eventi sportivi del passato
come stanno andando le cose?
I Mondiali del Sud Africa sono stati fra i peggiori da questo punto di vista
perché spararono in cielo 900.000 tonnellate di anidride carbonica ma, come
ricorda lui, “nel conteggio sudamericano sono invece state inserite, oltre al
mese di partite, anche i lavori realizzati negli anni precedenti”.
Concordiamo
con Cosimi che quello del Brasile è un risultato migliore anche se, “solo il traffico aereo sprigionerà
l’equivalente di 560mila automobili in viaggio costante per un anno. E dunque i
conti andranno fatti alla fine, come sempre”.
Le emissioni sudafricane furono
dieci volte superiori a quelle della manifestazione che si era tenuta
precedentemente in Germania, inferiori comunque a quelle delle Olimpiadi di
Londra che in sette anni produssero un impatto da 3,4 milioni di
tonnellate di CO2.
Detto ciò e riconosciuto
quanto si è fatto di buono, ci si può chiedere se i Mondiali costano troppo al pianeta in termini ecologici. Si tratta di
fare un bilancio non facile. Come riportato in uno degli interventi registrati
da Fiona, non dobbiamo dimenticare che “il calcio è un gioco da cui la gente si
attende piacere e gioia”.
Aggiungerei, con un pizzico di utopia, che l’incontro
di tanti popoli diversi,nel nome della passione e degli ideali sportivi, può
essere benefico per la convivenza pacifica tra le nazioni e quindi, tutto
sommato, un risicato pareggio forse ci sta bene.