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Riflessioni sul rapporto tra Arte e Scienza

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Inizierà con un intervento di Pietro Greco, giornalista scientifico e scrittore, la giornata del 20 aprile “Arte & Scienza – Riflessioni sul rapporto tra Arte e Scienza” presso l’aula Pagani dell’U7 dell’Università degli Studi di Milano‐Bicocca; l’evento è organizzato dal MaCSIS ‐ Master in Comunicazione della Scienza e dell’Innovazione Sostenibile dell’Università Milano‐Bicocca, in collaborazione con ScienzaInRete. 

Nel 1959 in un intervento divenuto storico Charles Percy Snow denunciò la separazione tra quelle che in tutto il mondo venivano percepite e definite come le due culture: la cultura scientifica e la cultura  umanistica. Questa separazione, figlia del positivismo ottocentesco e del tutto assente nella cultura antica, secondo lo stesso Snow non faceva altro che impoverire la popolazione stessa che non riconosceva nelle arti come nelle scienze il comune e universale processo della conoscenza.

Oggi, a che punto siamo?

Se da un lato arte e scienza sono ancora percepite come realtà dicotomiche, la giornata del 20 aprile avrà l’ambizione di mostrare come il processo creativo artistico e scientifico non possano dirsi realtà a sé stanti e come tecnologia e arte si aiutino e supportino vicendevolmente.

Quanto si discostano le rappresentazioni cubiste dall’interpretazione relativistica della realtà di Einstein? Quanto la musica ha aiutato Keplero nella formulazione delle sue famose leggi? E quanta meccanica quantistica possiamo trovare nella illogicità de “Alice nel paese delle meraviglie”?

E di nuovo, al di là delle riflessioni sulle pure contaminazioni tra le diverse discipline, quanto i raggi x, raggi laser o i batteri hanno contribuito e contribuiscono al recupero, allo studio, all’analisi e alla creazione di un opera d’arte?

Qui di seguito vengono proposti alcuni articoli che analizzano diversi aspetti del rapporto tra arte e scienza, in preparazione della giornata tematica organizzata dagli studenti del MaCSIS. 


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L’Europa è impreparata per affrontare i rischi climatici

Alluvione

Sebbene l’Europa sia il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature a livello globale, al momento è impreparata ad affrontarne le conseguenze. I rischi climatici minacciano molteplici ambiti: sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti di questi rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi rapidi. Il report European Climate Risk Assessment (EUCRA) evidenzia come la combinazione tra i pericoli climatici e i pericoli non climatici accresca complessivamente i rischi economici, sociali e ambientali a cui la collettività è esposta. Inoltre, il report mette in luce i collegamenti tra diversi rischi e la loro capacità di diffondersi sia da un settore a un altro sia da una regione all’altra.

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Il primo marzo scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato i risultati della prima valutazione europea dei rischi climatici, European Climate Risk Assessment (EUCRA). Il report evidenzia che le politiche e gli interventi di adattamento adottate in Europa non procedono con la stessa rapidità con cui stanno evolvendo i rischi climatici.