fbpx La scienza presa sul serio | Scienza in rete

La scienza presa sul serio

Primary tabs

Read time: 2 mins
Zoff era un grande centravanti della nazionale italiana»; «Giuseppe Garibaldi era un poeta del Trecento». Sono affermazioni che troveremmo impensabile leggere su qualunque giornale o sentire in qualunque conversazione fra persone colte.

Sfortunatamente quando si tratta di scienza ci succede di leggere e sentire affermazioni non meno paradossali e inesatte di quelle menzionate sopra. Viviamo in un paese analfabeta dal punto di vista scientifico, un paese che non investe in ricerca scientifica, ha scarsa fiducia nella ricerca scientifica, investe male quel poco che investe e ne trae ancor meno beneficio economico.

A questo quadro fa da contrappunto una comunità scientifica che, anche quando di qualità buona o ottima (i dati dicono che la produttività di chi fa ricerca nel nostro paese è molto buona), è incapace di far sentire la propria voce, di fare lobbing nel senso buono, farsi carico dei problemi. Scienza in rete nasce all’interno del Gruppo 2003. Scienza in rete si pone in continuità con l’attività svolta precedentemente dal gruppo stesso (http://www.gruppo2003.org). Scienza in rete nasce con l’ambizione di essere uno strumento di comunicazione scientifica agile e facilmente accessibile. In quanto prodotta dal Gruppo 2003 essa intende essere espressione, certamente non unica, del senso di responsabilità civile e sociale degli scienziati di questo paese.

Ancora, ambizione di Scienza in rete è di essere un luogo piccolo ma significativo di informazione e formazione della cultura scientifica di questo paese. Il metodo che seguiremo sarà costituito da una forte enfasi sui dati, e solo in base a questi sulle opinioni, anche radicalmente divergenti. Scienza in rete vuole anche essere quindi un luogo di confronto su opinioni, basate su una solida base di dati.

Intendiamo seguire con particolare attenzione la politica, o la non politica, della ricerca di questo paese, con un atteggiamento critico e costruttivo. Cercheremo di collocare questo nostro sguardo sul nostro paese nel contesto più generale della dimensione globale dei problemi e delle politiche della scienza. Nel contesto di una visione globale, porremo particolare attenzione a questioni che impattano sulla parte più povera e meno favorita del pianeta.

Infine, ci auguriamo di saper trasmettere a chi ci leggerà il senso della ricerca scientifica come avventura umana fatta di passione e stupore. Ci auguriamo che il materiale reso disponibile in questo primo numero sia coerente con la missione che ci siamo dati.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

L’Europa è impreparata per affrontare i rischi climatici

Alluvione

Sebbene l’Europa sia il continente che sta registrando i più rapidi aumenti delle temperature a livello globale, al momento è impreparata ad affrontarne le conseguenze. I rischi climatici minacciano molteplici ambiti: sicurezza energetica e alimentare, gli ecosistemi, le infrastrutture, le risorse idriche, la salute dei cittadini. Secondo l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA), molti di questi rischi hanno già raggiunto livelli critici, che potrebbero diventare catastrofici in assenza di interventi rapidi. Il report European Climate Risk Assessment (EUCRA) evidenzia come la combinazione tra i pericoli climatici e i pericoli non climatici accresca complessivamente i rischi economici, sociali e ambientali a cui la collettività è esposta. Inoltre, il report mette in luce i collegamenti tra diversi rischi e la loro capacità di diffondersi sia da un settore a un altro sia da una regione all’altra.

Photo by Kelly Sikkema on Unsplash

Il primo marzo scorso l’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) ha pubblicato i risultati della prima valutazione europea dei rischi climatici, European Climate Risk Assessment (EUCRA). Il report evidenzia che le politiche e gli interventi di adattamento adottate in Europa non procedono con la stessa rapidità con cui stanno evolvendo i rischi climatici.