fbpx Alle aragoste la CO2 fa bene | Scienza in rete

Alle aragoste la CO2 fa bene

Primary tabs

Read time: 1 min

Non è detto che l’accumulo di CO2 nell’atmosfera abbia un effetto negativo sulla consistenza dei gusci e delle valve degli animali marini: alcune specie, al contrario, possono rispondere aumentando la forza delle loro strutture protettive. Molti infatti temevano che l’acidificazione degli oceani provocasse una ridotta calcificazione nei crostacei e nei molluschi. Le masse oceaniche infatti assorbono come una spugna la CO2 in eccesso, con conseguente riduzione dei livelli di carbonati liberi al loro interno. Uno studio della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) mostra però che gli effetti del fenomeno potrebbero essere più complessi: arrivando ad aumentare di oltre sette volte i livelli di CO2 rispetto agli attuali, Justin B. Ries e i suoi colleghi hanno dimostrato che sette delle 18 specie esaminate, tra cui per esempio le aragoste, reagiscono addirittura aumentando lo spessore del loro guscio, mentre per altri, come le ostriche, effettivamente lo riducono. La diversa risposta potrà comunque provocare alterazioni nell’ecosistema, in quanto favorirà o sfavorirà di volta in volta prede o predatori. Nel giorno in cui apre a Copenaghen la Conferenza internazionale sul clima si dovrà tener conto anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla tavola dei buongustai.

Geology 2009; 37: 1131

Autori: 
Sezioni: 
Canali: 
Indice: 
Ecosistemi

prossimo articolo

Se Trump chiude Mauna Loa

Fra i tagli alla NOAA, l'amministrazione Trump prevede anche di chiudere Mauna Loa e altri osservatori climatici. Da questa stazione Charles David Keeling iniziò la misurazione sistematica della CO2. per questo viene considerata un monumento della climatologia, ma anche una componente essenziale delle rete di osservatori che misura l'alterazione della chimica del Pianeta. Ne racconta storia e importanza il climatologo Sandro Fuzzi. 

In un articolo del 17 luglio, il New York Times informa che l’Amministrazione Trump, con il bilancio 2026, intende tagliare i fondi a tutte le attività che riguardano il clima della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), l’Agenzia Federale che si occupa a scala nazionale delle previsioni meteorologiche, del monitoraggio del cambiamento climatico e dello studio del mare.