Finalmente si sa come funziona almeno una di quelle molecole antichissime dal punto di vista evolutivo, coinvolte nell’immunità più primitiva, quella innata, chiamate pentraxine. Quella ribattezzata PTX3 regola l’infiammazione inibendo il reclutamento dei leucociti neutrofili e lo fa legandosi a un’altra molecola, la P-selettina, che viene espressa dalle cellule endoteliali in presenza di uno danno tissutale o di uno stimolo infiammatorio. Il meccanismo è stato messo in luce da un lavoro italiano pubblicato su Nature Immunology e coordinato da Alberto Mantovani, direttore scientifico dell’IRCCS Humanitas di Milano. «Un altro aspetto interessante di questo studio» ha commentato il ricercatore, che è anche prorettore alla ricerca scientifica dell'Università degli Studi di Milano «è che la funzione regolatoria di questa molecola passa attraverso una sua glicosilazione, così come accade per gli anticorpi, di cui potrebbe quindi essere considerata in qualche modo un’antenata». La ricerca, finanziata da AIRC, avvicina il momento in cui questa sostanza, scoperta dallo stesso Mantovani all’inizio degli anni novanta, potrà essere utilizzata a scopo terapeutico, per esempio contro le infezioni fungine da Aspergillus fumigatus, un vero flagello per i malati di tumore.
Antenati degli anticorpi?
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Ma il periodo di detenzione dei figli è parte della pena inflitta alle madri?

Nel decreto-legge “Sicurezza”, appena approvato, una misura riguarda la detenzione di bambini e bambine costretti a passare i primi anni della propria vita insieme alle madri detenute. Una misura disumana che ne compromette lo sviluppo armonico e che non rispetta la Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia e nemmeno l’articolo 32 della Costituzione.
Il 4 aprile scorso quello che doveva essere il disegno di legge “Sicurezza” è stato approvato dal governo, nella forma però di decreto-legge, per evitare la discussione in aula di un testo che aveva raccolto molte critiche e dubbi di costituzionalità, espressi anche da istituzioni nazionali e internazionali. Lo stesso presidente Mattarella ha fatto presente sei rilievi, che sono stati accolti nella versione definitiva del decreto.
