fbpx Attesa per i nuovi dati sul bosone | Scienza in rete

Attesa per i nuovi dati sul bosone

Primary tabs

Read time: 2 mins

Ci siamo, domani al CERN di Ginevra ci sarà la presentazione degi aggiornamenti sui dati degli esperimenti ATLAS e CSM, condotti presso l'acceleratore LHC, per cercare di individuare tracce del Bosone di Higgs. Stando all'entusiasmo e alle indiscrezioni che circolano in queste ore, si tratterebbe proprio di dati consistenti con l'osservazione della particella. Ma, nonostante questo, per sapere se stavolta ci siamo davvero bisogna aspettare ancora, per capire bene l'entità delle nuove osservazioni. I fisici del Cern continuano quindi ad essere molto cauti, sebbene fonti interne abbiano dichiarato che "Senza dubbio c'è una scoperta di qualche tipo, e un'eccitazione a riguardo".

Già nel 2011 i ricercatori avevano individuato delle tracce del bosone, senza però raggiungere un adeguato margine di certezza. I dati consistenti relativi alle osservazioni del 2012 sono arrivati poche settimane fa, e si riferiscono a un "Significativo eccesso di collisioni di particelle di massa pari a circa 125 gigaelectronvolt" - come ha dichiarato un (anonimo) ricercatore di ATLAS alla rivista Nature. Per individuare le tracce del bosone, infatti, si analizzano i fenomeni di decadimento conseguenti le collisioni tra particelle, che, nel caso dell'LHC, producono fotoni.
Il parametro davvero determinate è però la significatività statistica, vale a dire il grado di accuratezza a cui ci si può affidare per, eventulemente, cantare vittoria. Per annunciare il successo atteso, questa deve essere pari a un valore superiore al limite di 5 sigma (sigma, o deviazione standard, è la misura della dispersione di una misura sperimentale, ovvero la probabilità che un segnale sia dovuto al caso. 5 sigma equivale a una probabilità inferiore a 1/3,5 milioni).
ATLAS e CSM - i due esperimenti coinvolti nella ricerca del bosone di Higgs - hanno entrambi misurato un valore compreso, per il momento, tra 4.5 e 5 sigma. I concorrenti americani del Tevatron si sono nel frattempo affrettati a pubblicare i propri dati, coerenti- dicono - con quelli di Ginevra.

Anche se sono partiti alla volta di Ginevra François Englert, Carl Hagen, Peter Higgs e Gerald Guralnik - alcuni dei fisici teorici che hanno formulato le caratteristiche del bosone mezzo secolo fa - per il momento non si può dire nulla di sicuro.
James Gillies, del settore comunicazione del Cern si è così espresso: "Le cose sono in continua evoluzione. Finchè i portavoce degli esperimenti non si alzeranno e prenderanno la parola, è prematuro fare qualsiasi speculazione".

L'appuntamento è quindi per domattina, sarà possibile seguire la diretta streaming dell'evento a questo indirizzo.

Autori: 
Sezioni: 
Dossier: 
Indice: 
CERN
Materiali correlati: 

prossimo articolo

Dopo l’alluvione dell’Emilia Romagna va ripensato tutto

Evento eccezionale ma non irripetibile, l'alluvione che ha allagato un terzo della pianura romagnola, con altissimi costi umani ed economici, sfida i luoghi comuni e i vecchi modi di agire. D’ora in poi deve essere chiaro che questi eventi estremi non saranno evitabili. Si dovrà imparare a conviverci preparandosi meglio, e soprattutto mettendo in atto misure più radicali e adatte al cambiamento climatico in atto, come ridare spazio ai fiumi allontanando case e stabilimenti dal loro alveo, e applicare soluzioni “basate sulla natura”. Immagine: tratta dal video di The Walking Nose "La mia alluvione" su Youtube.

Era già tutto previsto. L’allerta meteo, idrogeologica e idraulica di lunedì 15 maggio 2023, dopo una prima sottovalutazione, aveva dato un allarme forte e chiaro. A cominciare dal giorno dopo una valanga d’acqua si sarebbe riversata sulla Romagna e un tratto dell’Emilia, con rischio altissimo di frane e inondazioni. La protezione civile, i vigili del fuoco, la guardia di finanza, gli addetti al consorzio di bonifica, i volontari.