Unire open-data e biciclette per monitorare il clima urbano. È l'idea alla base della SensorWebBike, un prototipo sviluppato dall’Ibimet, Istituto di Biometeorologia del CNR, e presentato a Firenze durante la conferenza internazionale sul clima urbano tenuta a fine febbraio. Per adesso il sistema è in fase di sperimentazione, ma i test fatti nella città di Firenze hanno dato buoni risultati.
Consiste nel dotare una semplice bicicletta di una vera e
propria stazione di monitoraggio mobile, equipaggiata con una piattaforma
elettronica open source Arduino e con un set di sensori in grado di rilevare livelli di
CO2, temperatura, umidità e rumore presenti nell'aria. Uno strumento di
monitoraggio collettivo dove i cittadini sono allo stesso tempo fornitori e
fruitori delle informazioni raccolte e diffuse in tempo reale. Utilizzando i sistemi GPS e GPRS, i dati acquisiti sono
georeferenziati e inviati ad una piattaforma web con aggiornamenti continui
ogni cinque minuti. Per consultarli basta un accesso ad internet da pc o
smartphone, che consente di visualizzare i paramentri relativi all'ambiente e
alla qualità dell'aria anche da posizioni registrate su Google Maps.
Il progetto ambisce a superare alcuni limiti strutturali che caratterizzano il monitoraggio ambientale, soprattutto nelle aree urbane. «I dati hanno ancora una bassa interoperatività, dovuta alla mancanza di coordinamento e ad infrastrutture “chiuse” – spiegano gli ideatori del prototipo – ma i dati possono essere resi disponibili da diverse fonti, le infrastrutture locali e nazionali possono essere integrate e rese più efficaci con il coinvolgimento di diversi soggetti, compresi i cittadini. I ciclisti diventano dei rilevatori volontari attraverso un innovativo strumento mobile e low cost montato sulle biciclette».