Manca un mese alle elezioni, ma negli ultimi giorni i politici candidati alla guida del Paese sono già stati messi alle strette su questioni cruciali per la crescita dell’Italia, non solo di tipo economico-produttivo. I nodi da sbrogliare per allievare una situazione di crisi generalizzata e globale sono tanti. E' urgente però richiamare la classe politica su scienza e ricerca scientifica, una priorità relegata da sempre in fondo alle ‘agende’ e ai proclami elettorali di varia natura (leggi qui).
Dibattito Scienza è un’iniziativa nata guardando all’esperienza americana, ormai collaudata, di Science Debate, che da diversi anni interroga i candidati alla presidenza degli Stati Uniti su ciò che intendono fare in merito alle politiche di ricerca scientifica. Facendo uso inizialmente dei social media, con una pagina Facebook dedicata, Dibattito Scienza ha riunito più di mille utenti, tra ricercatori, insegnanti e docenti universitari, comunicatori di professione e blogger, oltre a semplici cittadini. Una parte di società civile, insomma, sensibile e interessata a rafforzare il rapporto tra scienza e politica attraverso un modello di condivisione di opinioni e di proposte da sintetizzare in domande chiare a chi si candida a rappresentarci in parlamento. Obiettivo dell'iniziativa è “far entrare nel dibattito politico l’approccio razionale alla risoluzione di alcuni problemi, tipico della ricerca scientifica”.
Una prova generale del progetto è stata già fatta lo scorso novembre, durante le primarie indette dal centrosinistra per eleggere il leader della coalizione che sfiderà i governi uscenti alle elezioni politiche. Alle sei domande formulate hanno risposto tutti i cinque candidati, confermando che cresce l’attenzione verso questi temi, soprattutto quando – ormai lo sappiamo – la spinta che arriva dal basso non può essere ignorata. Le ‘primarie di Dibattito Scienza’ sono state, quindi, anche il successo di un’idea di partecipazione necessaria in Italia, forse non solo per il mondo della scienza e dell’innovazione.
In previsione della tornata elettorale del 24 e 25 febbraio, il gruppo si è
dato di nuovo da fare:
- Investimenti, meritocrazia, trasparenza: quali provvedimenti intende adottare per il rilancio di università e ricerca pubblica?
- Quali provvedimenti concreti intende adottare per favorire l’innovazione e l’investimento in ricerca delle imprese private?
- Le direttive 20-20-20 definiscono le politiche energetiche europee. Quali azioni concrete intende adottare per garantire all’Italia un piano energetico in grado di migliorare l’efficienza e minimizzare l’impatto ambientale e il costo dell’energia?
- Come intende occuparsi della produzione, gestione e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, per migliorare l’impatto su ambiente e qualità della vita?
- Quali misure concrete intende adottare per la messa in sicurezza del territorio nazionale dal punto di vista sismico e idrogeologico? E quali per stimolare il settore edilizio conciliandolo con la salvaguardia del territorio e la lotta alla criminalità organizzata?
- Qual è la sua opinione sull’Agenda Digitale approvata dal precedente governo e quali sono le sue proposte concrete per la diffusione della banda larga in tutto il Paese?
- La legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita è stata messa in discussione più volte negli ultimi mesi, con diverse sentenze tra cui quella della Corte di Strasburgo. Si impegnerà ad adeguare questa legge alla giurisprudenza italiana ed europea? Qual è invece la sua posizione a proposito del testamento biologico?
- Data l’importanza della scienza e della tecnologia nella società contemporanea, quali misure intende adottare, anche a livello scolastico, per favorirne lo sviluppo e contrastare anche il diffuso analfabetismo scientifico e matematico?
- Come pensa che il suo governo si debba occupare di modifiche climatiche causate dall’uomo? Quali interventi metterà in atto per la mitigazione e/o prevenzione dell’innalzamento dei gas serra?
- Qual è la sua posizione in merito all’uso di animali nella ricerca biomedica? Pensa sia corretto limitare l’uso di alcune specie animali a scopo di ricerca?
Energia, ricerca biomedica, istruzione e cultura scientifica, agenda digitale: le scelte finali della comunità di Dibattito Scienza toccano temi in parte già presenti in politica, ma formulate dando priorità all'aspetto scientifico di questi (auspicabili) obiettivi di programma. E sono raggruppati nella
formula di “10 domande”, analoga a quella utilizzata dal Gruppo 2003 che ha
proposto ai candidati le sue domande in 10 punti tematici - ospitate da
Scienzainrete - legate principalmente agli aspetti di politica della ricerca (mentre altri gruppi continuano a seguire l’onda del 'decalogo',
come Obiettivo Agricoltura, ad esempio).
In seguito alla pubblicazione delle domande il dibattito è intanto cresciuto, catalizzando un interesse sempre più ampio e i primi riscontri dai candidati. Mentre si discute e si inseguono risposte e cambiamenti, cresce anche la consapevolezza di quanto i nuovi strumenti di crowdsourcing possano contribuire a costruire il futuro di un Paese e di una comunità. Chi fa ricerca scientifica, e chi cerca di comunicarla al pubblico e ai decisori politici, sa bene che queste iniziative sono un’occasione preziosa per garantire lo spazio e il ruolo nella società che spetta alla scienza.
L’auspicio è che i destinatari non rimangano sordi e indifferenti al coro di voci che si sta alzando.