Dopo 10
anni di sforzi, ricercatori di un consorzio internazionale hanno finalmente codificato i geni della Glossina morsitans,
conosciuta più comunemente come mosca tze-tze veicolo dell’agente patogeno
della malattia del sonno (Trypanosoma
gambiense), scientificamente definita come tripanosomiasi africana umana (TAU).
La TAU è una
patologia infettiva grave, dai contorni epidemici ed endemici in alcuni paesi del
sud del mondo, come alcuni stati dell’Africa equatoriale, dove, secondo le
stime ufficiali, si registrano circa 20 mila nuovi casi ogni anno.
La malattia ha due stadi. Nel primo, che può durare fino ad alcuni mesi, il
parassita si diffonde nei linfonodi del collo e si ha febbre intermittente,
ingrossamento delle ghiandole del collo, del fegato e della milza. Se non è
curata, la malattia entra nel secondo stadio, che può durare anche diversi mesi. A questo
punto il parassita si diffonde nel cervello, dove inizia a distruggere grandi
quantità di cellule. Ora, però, grazie al sequenziamento di 366 milioni
di basi sarà possibile conoscere le abitudini alimentari e le strategie
riproduttive della mosca tze-tze.
“Finora le misure di controllo per ostacolare la
riproduzione o la diffusione dell’insetto non hanno risolto il problema e si
stima che 70 milioni di persone sono a rischio di infezione. La
codifica del genoma aiuterà i ricercatori a perfezionare nuovi modi per controllare
la diffusione dell’insetto", ha spiegato Geoffrey
Attardo della Yale School of Public Health in New Haven.
I
risultati sono stati presentati in una serie di articoli pubblicati su Science, PLoS Neglected Tropical Diseases, PLoS ONE e PLoS Genetics.
A differenza di insetti molto simili come zanzare e flebotomi,
che si nutrono anche di nettare, la mosca tze-tze si nutre esclusivamente di
sangue. Secondo gli scienziati questo è
dovuto alla presenza di geni che portano alla tolleranza del sangue e
all’assenza di altri per il degrado dei carboidrati. Le ricerche dell’International Glossina Genome Initiative hanno portato anche alla luce il perché la mosca tse-tse abbia
una maggiore affinità per i colori scuri come il blu e il nero. Anche in questo
caso ci sono dei geni associati alla capacità degli occhi di assorbire
determinate lunghezze d'onda della luce, tra cui uno per il blu. Ma forse il
risultato più importante che porterà, in futuro, alla messa appunto di nuove
strategie contro l’insetto è l’identificazione dei geni che codificano per le
proteine della lattazione.
La G. morsitans non depone le uova ma nutre una sola larva nel suo utero con una
sostanza simile al latte. Alcune delle proteine coinvolte nella lattazione
era già state identificate, ma gli autori hanno trovato una famiglia
sconosciuta di proteine che si sospetta siano coinvolti nel tenere insieme il
grasso e le parti liquide del latte. Capire come funzionano questi geni
potrebbe aiutare gli scienziati a ostacolare la produzione di latte, bloccando
così la crescita delle larve.
“Più capiamo, meglio possiamo identificare i punti deboli della mosca tze-tze, e li possiamo usare per controllare la diffusione di questo insetto nelle regioni africane in cui la malattia è endemica”, ha spiegato Matthew Berriman del Sanger Institute.