fbpx Genetica e studenti del 21°secolo | Scienza in rete

Genetica e studenti del 21°secolo

Primary tabs

Read time: 2 mins

Si può insegnare genetica in modo da interessare gli studenti. Sì, ma bisogna cambiare approccio. Lo sostiene in Rosemary J.Redfield, che insegna genetica al Dipartimento di Zoologia dell’Università canadese British Columbia, in un articolo pubblicato su Plos Biology a luglio. Il testo propone un nuovo modo d’insegnare la genetica di base, più adatto agli studenti del 21esimo secolo.

Come mai gli studenti che seguono il corso di genetica di base non migliorano la loro capacità di pensare in modo scientifico e continuano a non capire molto di genetica? Sono più stupidi, più svogliati? No, afferma Rosemary, siamo noi professori a sbagliare insegnando una materia che gli studenti non utilizzeranno mai. Il ruolo della genetica è cambiato ai giorni d’oggi, i geni sono un po’ dappertutto con forti implicazioni nella vita pubblica e personale. Dobbiamo quindi sperimentare un modo nuovo di insegnare la genetica liberandoci dalla vecchia  e pedante struttura dei libri di testo arricchendo il corso di temi attuali: gli animali clonati sono etici? I cibi OGM fanno male? Ha senso parlare di razze?

Alla fine dell’articolo è possibile continuare la discussione descrivendo la propria esperienza personale e offrendo nuovi suggerimenti “cliccando” su “Comments”.   (A.G.)                                                       

Autori: 
Sezioni: 
Indice: 
Scuola

prossimo articolo

Ma il periodo di detenzione dei figli è parte della pena inflitta alle madri?

una grafica di madre e figlio su sfondo nero

Nel decreto-legge “Sicurezza”, appena approvato, una misura riguarda la detenzione di bambini e bambine costretti a passare i primi anni della propria vita insieme alle madri detenute. Una misura disumana che ne compromette lo sviluppo armonico e che non rispetta la Convenzione Onu dei diritti dell’infanzia e nemmeno l’articolo 32 della Costituzione.

Il 4 aprile scorso quello che doveva essere il disegno di legge “Sicurezza” è stato approvato dal governo, nella forma però di decreto-legge, per evitare la discussione in aula di un testo che aveva raccolto molte critiche e dubbi di costituzionalità, espressi anche da istituzioni nazionali e internazionali. Lo stesso presidente Mattarella ha fatto presente sei rilievi, che sono stati accolti nella versione definitiva del decreto.