L'Iistituto
di ricerche farmacologiche Mario Negri è ora un Irccs (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico). Il
riconoscimento è stato sancito dalla pubblicazione sulla Gazzetta
ufficiale dello scorso 9 febbraio. Grazie a una modifica della legge
istitutiva degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico,
infatti, ricordiamo che non è più necessario avere letti da degenza per
l'assistenza sanitaria, ma si ritiene altrettanto importante
l'eccellenza scientifica in campo biomedico. «Questo riconoscimento»
afferma Silvio Garattini,
direttore del Mario Negri «permette, dopo 50 anni di attività, una
presenza diretta nel Servizio sanitario nazionale. Il nostro ambito
specifico di attività è quello della farmacologia e della
sperimentazione clinica sulle malattie neurologiche, rare e ambientali.
Il Mario Negri potrà ora competere, insieme agli altri Irccs, per i
finanziamenti assegnati con bandi di ricerca nazionali e internazionali
riservati a enti del Ssn. E' cruciale che la ricerca sia riconosciuta
come parte integrante del Ssn, perché studiare i farmaci in maniera
indipendente significa comprenderne i rapporti costi/benefici e
garantire risparmi di risorse per il sistema". Soddisfatto anche Ignazio Marino,
senatore del Partito democratico: «Si tratta di un riconoscimento
atteso da tempo. Un premio che testimonia non solo i meriti del
professor Garattini nel condurre ricerche fondamentali per le scienze
della salute, ma anche la sua eccellente capacità di catalizzare attorno
a sé un vasto gruppo di ricercatori in grado di sviluppare progetti
innovativi. Attualmente, in Italia sono 46 gli Irccs che beneficiano di
finanziamenti pubblici stanziati sia per la ricerca scientifica
corrente, sia per la ricerca finalizzata, ma la cui erogazione avviene
di fatto su basi discrezionali in assenza di un sistema rigoroso di
valutazione scientifica dei risultati. È assolutamente necessario
garantire anche nel nostro paese un sistema di controllo delle
performance per valutare periodicamente l'operato degli Irccs, in modo
da premiare i migliori, con criteri esclusivamente di merito, affidando i
soldi pubblici per la ricerca solo ai più bravi. Sono sicuro che
istituti prestigiosi e meritevoli come il Mario Negri non avrebbero
problemi a sottoporsi annualmente a tale verifica e anzi
consoliderebbero il loro valore».
Autori:
di redazione
Sezioni:
Farmacologia