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Nucleare per lo sviluppo sostenibile

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"Noi nucleari proponiamo un patto col diavolo: possiamo fornire energia a condizione che le società future assicurino una stabilità politica e istituzioni quali mai si sono avute finora." Alvin Weinberg, il famoso fisico statunitense, aveva ben presente gli effetti negativi di un uso improprio della tecnologia nucleare. Quali possono essere, invece, i possibili benefici?

L'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (AIEA) sta lavorando per applicare la tecnologia nucleare allo sviluppo sostenibile, in particolare a quattro delle sette aree identificate da Rio+20 come prioritarie: energia, cibo, acqua e oceani. Vediamo come.

ENERGIA

Garantire prezzi accessibili per l'energia è essenziale per il conseguimento di qualsiasi obiettivo di sviluppo. L'AIEA si impegna ad aiutare i paesi a identificare i loro fabbisogni energetici attuali e futuri, predisponendo piani adeguati per soddisfare queste esigenze. Se i paesi scelgono di produrre energia nucleare, l'AIEA li aiuterà a farlo in modo sicuro, economico e sostenibile, verificando che essa sia effettivamente utilizzata soltanto per fini pacifici.

CIBO

Alcune tecniche nucleari permettono il miglioramento delle colture, della riproduzione e della nutrizione del bestiame e il controllo dei parassiti e delle malattie animali e vegetali.

ACQUA

Diverse applicazioni vengono utilizzate per mappare e gestire in maniera efficace e sostenibile le risorse idriche del territorio. Altre ancora migliorano l'efficienza nel consumo di acqua in agricoltura.

OCEANI

Varie metodologie garantiscono una migliore gestione degli ambienti marini. Altre permettono di monitorare e valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli oceani e di validare i modelli climatici globali e di circolazione oceanica.

I nuovi reattori, quelli di terza e quarta generazione (disponibili non prima del 2025), sono  decisamente innovativi e competitivi. Tuttavia è lecito chiedersi, come più volte evidenziato dal premio Nobel per la fisica Carlo Rubbia, se potrà mai esistere un nucleare davvero sicuro e senza produzione di scorie. A poco più di un anno dal disastro di Fukushima, la Conferenza di Rio+20 permetterà di fare maggiore chiarezza sul futuro che vogliamo

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La circolazione oceanica nel Nord Atlantico (AMOC) sta per spegnersi?

Atlantic Meridional overturning Circulation (AMOC)

Negli ultimi anni, varie testate hanno riportato la diminuzione dell'Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC) nel Nord Atlantico, cruciale per il clima dell'emisfero Nord, avvertendo del rischio che si stia spegnendo. È quanto, in effetti,  suggeriscono alcuni studi recenti, ma c'è disaccordo tra gli esperti: la complessità e l'incertezza dei modelli climatici rendono difficile prevedere con certezza il futuro di AMOC.

Schema delle correnti di AMOC. Crediti: modificato da R. Curry, Woods Hole Oceanographic Institution/Science/USGCRP, Wikimedia Commons. Licenza: CC BY 3.0 DEED

A più riprese negli ultimi anni, testate importanti hanno pubblicato articoli che raccontano come, secondo alcune ricerche, l’intensità della circolazione termoalina nel Nord Atlantico, nota come Atlantic Meridional overturning Circulation (AMOC) sia non solo in diminuzione, ma sia proprio sull’orlo di uno spegnimento totale.