Lo studio dei meteoriti è di fondamentale importanza nella planetologia. Da quei frammenti rocciosi e metallici piovuti sulla Terra è possibile ottenere un'incredibile quantità di informazioni sul passato del Sistema solare. Purtroppo, di quasi tutti i meteoriti non conosciamo con esattezza da quale regione del nostro sistema planetario provengano. Sappiamo che il loro bacino d'origine è la Fascia degli asteroidi, ma per i planetologi questa indicazione è davvero troppo vaga.
Fortunatamente, però, ci sono alcune situazioni - una dozzina su un totale di circa 1100 cadute di meteoriti osservate negli ultimi due secoli - per le quali si è determinata l'orbita percorsa prima di cadere sulla Terra e da questa si sono tratte indicazioni attendibili sulla probabile collocazione originaria del frammento cosmico.
Del più recente di questi eccezionali meteoriti - caduto nel luglio 2007 nel deserto di Nullarbor nell'Australia occidentale - se ne occupa l'ultimo numero di Science. La sua individuazione è stata possibile grazie a un sistema automatico di osservazione dei cieli australiani attivo dal 2006, una rete di telecamere in grado di registrare la scia dei meteoroidi visibili nel corso di ogni notte. Grazie a complessi calcoli di triangolazione tra le stazioni osservative, Philip Bland (Imperial College London) e altri ricercatori sono riusciti non solo a determinare l'orbita originaria percorsa dal meteoroide, ma a stabilire anche la prevista regione in cui ha toccato il suolo. La precisione dei calcoli ha dell'incredibile: il meteorite è stato infatti ritrovato a soli 100 metri dal punto indicato.
Fonti: Imperial College; Science