fbpx Ricetta per l'acqua cosmica | Scienza in rete

Ricetta per l'acqua cosmica

Primary tabs

Read time: 1 min

L'osservatorio spaziale Herschel è finalmente riuscito a scoprire l'origine del gigantesco bozzolo di vapore d'acqua che avvolge una stella morente nella costellazione del Leone.

Quando gli astronomi, una decina d'anni fa, scoprirono quella nube di vapore intorno a CW Leonis rimasero piuttosto perplessi. Da dove proveniva tutta quell'acqua che avvolgeva una stella ormai giunta al termine della sua evoluzione? Allora si sospettò potesse trattarsi di qualche cometa o addirittura di piccoli pianeti fatti evaporare dall'intenso calore della stella, ma l'idea non convinceva del tutto.

Nuove e più accurate osservazioni compiute da PACS (Photodetecting Array Camera and Spectrometer) e SPIRE (Spectral and Photometric Imaging Receiver), due strumenti a bordo dell'osservatorio orbitante Herschel, hanno permesso di scartare quell'ipotesi scoprendo che all'origine di quel bozzolo vi è l'intensa radiazione ultravioletta emessa dalle stelle vicine.

Nel nuovo scenario, dunque, il materiale che circonda CW Leonis, espulso dalla stella nelle fasi precedenti della sua esistenza, verrebbe bersagliato dalla radiazione ultravioletta emessa dalle stelle circostanti. Col risultato che molecole come il monossido di carbonio verrebbero spezzate e l'ossigeno liberato si combinerebbe con le molecole di idrogeno originando acqua in grande quantità. Secondo gli astronomi sarebbe l'unico meccanismo in grado di giustificare l'ampio intervallo di temperature (da -200°C a +800 °C) che caratterizza quell'acqua.

ESA - Nature

Autori: 
Sezioni: 
Astronomia

prossimo articolo

Un CERN per l’intelligenza artificiale: siamo già in ritardo?

Sigla Eurovisione 1965

L'iniziativa InvestAI punta a riportare l'Unione Europea al passo nello sviluppo dell'intelligenza artificiale, ma ha grosse criticità. Ne parliamo con Giuseppe Attardi, già ordinario di Informatica dell'Università di Pisa e proponente di un "CERN per l'IA".

L'Europa del secondo dopoguerra aveva un problema: i principali centri di ricerca in fisica si trovavano negli Stati Uniti, dove i talenti avevano accesso a fondi e strumenti per portare avanti esperimenti anche piuttosto costosi. Un tipo di risorse che i singoli stati europei non erano in grado di offrire, ma che un ente internazionale avrebbe potuto mettere insieme. Un'idea che la delegazione francese alle Nazioni Unite aveva già sollevato nel 1946, in un'escalation politica che porterà alla nascita dell'odierno CERN.