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Il "tappeto magico"

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Non potrà volare, come nella mitologia persiana e araba, ma il prototipo di tappeto creato da un gruppo di ricercatori della University of Manchester ha certamente qualcosa di magico. L'oggetto, presentato alla conferenza Photon 12, il noto meeting di ottica nel Regno Unito, è infatti in grado di rilevare quando qualcuno vi è caduto sopra o il passaggio di un estraneo o un intruso. Un sottile strato di fibre ottiche crea una mappa in due dimensioni, che viene distorta quando il tappeto viene calpestato. Alcuni sensori trasmettono le informazioni a un computer in grado di analizzare e modellizzare i singoli passi. Quando viene riscontrato un cambiamento, per esempio dovuto alla presenza di un corpo disteso e immobile in seguito a una caduta, scatta un allarme sonoro e viene inviato un avviso a chi potrebbe fornire assistenza. Attraverso il monitoraggio dei passi nel corso del tempo, il sistema può anche registrare il modo di camminare delle persone e individuare eventuali cambiamenti, tipici dell'insorgere di problemi di mobilità negli anziani. Il sistema è progettato per essere versatile e, utilizzando sensori differenti, potrebbe facilmente segnalare perdite chimiche o incendi. 

Le nostre case stanno diventando sempre più intelligenti, confortevoli e sicure. Molto presto potremo monitorare, misurare e analizzare in tempo reale tutto ciò che ci circonda, rendendo l'interazione uomo-macchina sempre più stringente. Il cosiddetto ubiquitous computing, permetterà di integrare l'elaborazione delle informazioni  interamente all'interno degli oggetti e delle attività di tutti i giorni. La domotica, la disciplina interdisciplinare che studia e applica le nuove tecnologie informatiche ed elettroniche con lo scopo di migliorare la qualità della vita negli ambienti antropizzati, ci permetterà di vivere più comodamente e in totale sicurezza, risparmiando il tempo per lo svolgimento delle mansioni più comuni e riducendo sensibilmente il consumo di energia.

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Il trattato USA-Ucraina appena sancito rivela quanto urgente sia la necessità di dotarsi di minerali critici, fra cui le 17 terre rare, per la transizione digitale ed elettrica. In realtà tutti sono all'inseguimento della Cina, che produce il 70% di questi metalli e l'85% degli impianti di raffinazione e purificazione. Questo spiega una serie di ordini esecutivi di Trump e le nuove politiche di Giappone, Australia ed Europa, e forse anche la guerra in Ucraina. Non più tanto le fonti fossili quanto le terre rare sono diventate materia di sicurezza nazionale. Ovunque si riaprono miniere, anche in Italia. Ma essendo difficili da estrarre e purificare si punta anche al riciclo e alla ricerca per mettere a punto le tecnologie di recupero più economiche e sostenibili. Ma come ha fatto la Cina ad acquisire una tale supremazia? E che cosa stanno facendo gli altri?

Nell'immagine la storica miniera californiana di Mountain Pass, TMY350/WIKIMEDIA COMMONS (CC BY-SA 4.0)

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