Sulle
pagine di Nature Communications, un team
di scienziati dell’Università di Ottawa descrive il ruolo del gene Snf2h nello sviluppo del cervelletto. Questo
gene, secondo gli scienziati, è fondamentale per il corretto funzionamento del cervelletto,
centro di controllo principale nel cervello per l'equilibrio, attività motorie
e complessi movimenti fisici.
Rimuovendo
Snf2h, il team guidato da David Picketts
ha constatato che il cervelletto ha una dimensione più piccola del normale, e
l'equilibrio e i movimenti raffinati sono compromessi.
Il gene
Snf2h si trova nelle cellule staminali neurali del nostro cervello e funziona
come un gene regolatore.
Quando viene rimosso nelle prime fasi di sviluppo di
un topo, il cervelletto cresce solo di un terzo della dimensione normale. Inoltre
i topi hanno difficoltà nel camminare e coordinare i movimenti, sono soggetti
ad atassia cerebellare, che è una componente
di molte malattie neurodegenerative.
Il
cervelletto contiene circa metà dei neuroni presenti nel cervello. Si sviluppa
anche in risposta a stimoli esterni.
I ricercatori hanno scoperto che è proprio
il gene Snf2h a orchestrare questo processo complesso e continuo.
“Regolatori
epigenetici, come Snf2h, sono noti per influenzare la memoria, il comportamento
e l'apprendimento", ha detto Picketts. “Senza Snf2h, non vengono prodotti abbastanza
neuroni cerebellari, e quei pochi non rispondono e non si adattano ai segnali
esterni. Mostrano anche un profilo di espressione genica progressivamente
disorganizzata che si traduce in atassia cerebellare e nella morte prematura
dell'animale”.
Nel 2012,
Developmental Cell ha pubblicato un lavoro a cura sempre di
Picketts che mostra come i topi privi del gene Snf2l erano normali, ma avevano
un cervello più grande, più cellule in tutte le aree del cervello.
L'equilibrio
tra Snf2l e Snf2h è necessario per controllare le dimensioni del cervello e per
la determinazione dei profili di espressione genica corretto che stanno alla
base della funzione dei neuroni in diverse regioni, tra cui il cervelletto.
Non ci
ancora evidenze scientifiche che dimostrano un collegamento diretto tra mutazioni del gene Snf2h e malattie con atassia
cerebellare, ma Picketts afferma che “è
certamente possibile e nei prossimi mesi cercheremo questo collegamento”.