fbpx Un appello sul PNR | Scienza in rete

Un appello sul PNR

Primary tabs

Read time: 2 mins

Dal Piano nazionale per la ricerca la ricerca di base esce a pezzi. Questa almeno è l'opinione di una cinquantina di ricercatori - di base, appunto - che hanno creato un appelllo al ministro perché riconsideri il peso strategico che la "scienza pura" deve avere per il traino della locomotiva Italia.
«A costo zero non si fa strada. La bozza del Piano rischia di farci perdere drammaticamente in competitività. Ci siamo uniti per lanciare il nostro allarme alle istituzioni pubbliche nella speranza che la tendenza venga invertita». Chi parla è Riccardo Barbieri, ordinario di Fisica Teorica alla Scuola Normale di Pisa, rapprsentate dei ricercatori che hanno firmato finora l'appello.

Ecco il testo dell'Appello:

E' venuto il momento di lanciare un serio allarme relativamente al futuro del nostro Paese nel campo delle ricerche di base. (...)
La sistematica restrizione dei fondi e i criteri centralistici e burocratici nelle scarse assunzioni, senza un'efficace valutazione ex-post, stanno da almeno un decennio progressivamente soffocando il capitale umano e la capacità di ricerca nelle scienze di base del nostro paese.
Questi fatti, contrapposti alle decise iniziative di tutti i maggiori paesi del mondo sviluppato e in via di sviluppo, largamente documentate, fanno rapidamente perdere all'Italia ogni competitivita' in campo scientifico-tecnologico. Per la natura delle competenze e della formazione necessarie, il processo in atto richiederà decenni per essere invertito se non si tenta di arrestarlo da subito con determinazione e coerenza.
Al di là di qualunque interesse di parte, è necessario che questo sia percepito come un problema centrale del nostro paese. Nel mondo globalizzato di oggi è in gioco, né più né meno, il suo futuro.
Notiamo con preoccupazione che la bozza di Piano Nazionale per la Ricerca disponibile sul sito del MIUR non offre precise assicurazioni sul futuro della ricerca di base, rimandando a un lavoro ancora da iniziare di previsti "Comitati di indirizzo strategico", il cui impatto tuttavia si farà sentire solo tra molti anni, quando potrebbe essere troppo tardi.

Link: http://www.ricercadibase.it

Autori: 
Sezioni: 
Ricerca

prossimo articolo

Diagnosi di HIV in crescita dopo il COVID: i numeri del 2023

Dopo la pandemia di Covid-19, per la prima volta da quasi dieci anni, sono aumentate in Italia le infezioni da HIV, molte delle quali diagnosticate in fase già avanzata (AIDS), soprattutto tra le persone eterosessuali. Sono alcuni dai dati che emergono dal report del Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità e che, in occasione della Giornata mondiale contro l'AIDS che si celebra il 1 dicembre, riportiamo in questo articolo.

Le diagnosi di infezione da HIV continuano ad aumentare, invertendo la decrescita che, prima della pandemia di Covid-19, durava da quasi dieci anni. Secondo i dati pubblicati dal Centro Operativo AIDS (COA) dell’Istituto Superiore di Sanità, nel 2023 sono stati registrati 2.349 nuovi casi, che arrivano a circa 2.500 tenendo conto delle segnalazioni ancora da registrare.