Il mondo della fisica in subbuglio e col fiato sospeso per un anomalo segnale registrato al Fermilab: potrebbe trattarsi di una nuova particella oppure di una nuova forza esistente in natura.
Al Fermilab (Fermi National Accelerator Laboratory) di Chicago, fisici di ogni parte del mondo studiano la costituzione più intima della materia facendola letteralmente a pezzettini. Lo scontro violento di un fascio di protoni e uno di antiprotoni accelerati a energie incredibili produce uno sciame di particelle il cui studio svela i costituenti più fini della materia. L'esperimento è denominato CDF (Collider Detector at Fermilab) e vede la partecipazione anche di un nutrito gruppo di ricercatori italiani (il coordinatore della Collaborazione CDF è il nostro Giovanni Punzi).
L'analisi dei dati emersi da recenti esperimenti ha messo in luce l'ingombrante presenza di un segnale inaspettato. Molto più spesso di quanto previsto dal Modello Standard – il quadro di riferimento in cui trovano descrizione tutte le particelle note e tre delle quattro forze universali – i dati mostravano la anomala presenza di un bosone W e di due getti di particelle più leggere (fasci adronici).
Escluso che possa trattarsi del tanto
inseguito bosone di Higgs, resta aperta la strada alla possibilità
di trovarci dinanzi alla manifestazione di una nuova particella
finora sfuggita ai ricercatori oppure a una nuova forma di forza o di
interazione. Lo studio che descrive la scoperta, consultabile in
arXiv.org e proposto per la pubblicazione a Physical Review
Letters, potrebbe costituire una pietra miliare nelle scoperte
scientifiche.
Insomma, se i dati venissero confermati,
un giorno potremo vantarci di essere stati testimoni di una data storica per la
fisica delle particelle.