Marco Paolini e Mercanti di Liquore
Sputi (2004)
Due parti di idrogeno ed uno di ossigeno
Il corpo umano è fatto al 90% di acqua, succhi, saliva e sputi….
Nei mari della luna i tuffi non si fanno non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno che magnifico mare, che magnifico mare
Nei mari della luna i tuffi non si fanno non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno che magnifico mare, per chi non sa nuotare...
Portatemi sulla riva, sul confine dove l’acqua tocca la terra, dove l’asciutto diventa bagnato.
Domani qua metteranno il cartello: Privato.
Ma di chi è l’acqua, perché non riesco a non pensare che questa non sia roba da vendere e comprare.
Intuisco che è così, ma perché non può esserlo?
Dammi una buona ragione.
E lui:
Per la sua eguaglianza universale
Per l'indipedenza di ogni particella dalle altre solo 2 parti di idrogeno per una di ossigeno
Per la libertà del suo stato liquido, solido, gassoso, nel ciclo della pioggia e nelle correnti
Per la variabilità da quiete e tempesta
Per la consapevolezza della sua massa gigantesca 3 a uno
3 a 1 fisso sulle terre emerse
Per la grandezza di ogni orizzonte marino che diventa oceano
Per il suo essere linea, confine, finis terrae che disegna il mondo conosciuto
Per i pesci, i mammiferi marini, le capacità di sciogliere i sali, trattenere lo zucchero, la stanchezza umana e i rifiuti organici
Per la sua spinta dal basso verso l’alto uguale alla massa del liquido spostato
Per la commovente resistenza dei ghiacciai ai mutamenti climatici per niente scontati
Per la pazienza dei bagnasciuga a Ferragosto
Per la dignità di memoria del nome dei fiumi avvelenati e seccati in modo per niente scontato o mal calcolato
Per la capacità di azione e reazione dei geiger, maremoti, tempeste, tsunami, meltemi, piene, alluvioni
Per il mistero delle sorgenti prosciugate da grandi opere per niente scontate o mal calcolate
Per l’umidità dell’aria, per la nebbia, la rugiada, le nevi e la grandine
Per la capacità di lavare, togliere la sete, di spegnere il fuoco, nutrire le piante
Per essere risorsa, diritto, elemento fondante come aria e come l’aria di difficile conversione in merce.
Infatti che prezzo si può dare al vapore, alla nebbia, alla nube, alla pioggia, al nevischio, alla grandine… la grandine, nel bilancio idrico dei potenti, sarà un costo o un ricavo?
Il suo essere bene indiviso nei secoli di antiche civiltà che fermavano la proprietà sulle rive dei fiumi, non l’ha salvata dall’essere merce nell’ultima frontiera dell’West, dove per la prima volta nella storia, chi arrivava alla terra diventava anche padrone dell’acqua purché avesse un fucile per difenderla; i nativi d’America erano esclusi dalla gara, perché, partendo in loco, erano troppo avvantaggiati.
Così la possibilità di venderla e comprarla, è un’idea che fa proseliti.
Per bere dovremo stappare!
L’acqua da imbrigliare, arginare, deviare, sbarrare, intubare, prelevata alla fonte, i rivoli invisibili che mettono i fiumi nell’imbarazzo di non riconoscere mai la foce, ma quale delta o estuario!
Il prezzo… Difficile non pensare alle conseguenze di svalutazione dell’intera razza umana, dal momento che essa rappresenta il 90% di ogni corpo umano.
Dunque che prezzo dare alla vita? Che valore più o meno? Pagandola bene, 6 bottiglie di acqua minerale, non è male, conviene!
E la scadenza? Se è merce avrà una scadenza.
Che faremo allora degli stagni pestilenziali, delle lagune museo, delle pozzanghere inquinate, ma soprattutto dell’acqua dei vasi da fiore andata a male… nel bilancio idrico contabile del pianeta, dove le mettiamo, a costo o a ricavo?
Nei mari della luna i tuffi non si fanno non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno che magnifico mare, che magnifico mare
Nei mari della luna i tuffi non si fanno non c'è una goccia d'acqua i pesci non ci stanno che magnifico mare, per chi non sa nuotare...
Testo da "I mari della luna" di Gianni Rodari e Virtù dell’acqua di Marco Paolini