Il nostro albero filogenetico si compone oggi di una ventina di specie, tutte estinte tranne Homo sapiens. Fra queste, una delle ultime a essere descritte è venuta alla luce in una grotta dell'isola di Flores, in Indonesia, e ha preso il nome di Homo floresiensis (2004). Lo scheletro più rappresentativo di questa ipotetica nuova specie ha proporzioni corporee estremamente ridotte (circa un metro di statura e meno di mezzo litro di volume encefalico) ed è datato a pochi millenni prima della fine del Pleistocene (18.000 anni fa). Inoltre, la sua morfologia presenta numerose affinità con le più antiche forme del genere Homo. Ciò potrebbe indicare che Homo floresiensis (o, meglio, un suo antenato) sarebbe arrivato accidentalmente nell'isola ai tempi dell'originaria diffusione extra-africana dei primi Homo: dunque, intorno a un milione e mezzo di anni fa. Col tempo, l'isolamento e l'ecologia tropicale dell'isola avrebbero guidato l'evoluzione di questa particolare forma umana attraverso un processo di "nanismo insulare". alcuni scienziati hanno invece sostenuto la tesi che Homo floresiensis non sia mai esistito e che lo scheletro di Flores sia invece appartenuto a un individuo di una popolazione pigmea della nostra specie, per di più affetto da microcefalia. altri studi ancora, tuttavia, hanno smentito l'ipotesi "negazionista" e possiamo ormai considerare sufficientemente condiviso all'interno della comunità scientifica che Homo floresiensis sia una specie sopravvissuta fino alla fine del Pleistocene.
Giorgio Manzi insegna Paleoantropologia ed Ecologia umana all'Università La Sapienza di Roma, dove è anche direttore del Museo di antropologia "G. Sergi". autore di circa duecento pubblicazioni, che includono articoli su riviste specialistiche internazionali e monografie, si interessa principalmente di neanderthal e delle origini evo-devo di Homo sapiens. Come divulgatore, collabora con "Le Scienze", "national Geographic Italia" e altri periodici, quotidiani, trasmissioni radio/tv e siti web; per Il Mulino (bologna), ha pubblicato Homo sapiens (2006), l’evoluzione umana (2007), uomini e ambienti (2009, con a. vienna) e scimmie (2011, con J. rizzo); per Laterza ha in stampa la scienza delle nostre origini (2013, con C. tuniz e d. Caramelli).