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Esperienze svolte nelle classi della scuola primaria Tutor prof Alfredo Tifi
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Un anno di esperienze CLASSI 3^A E 3^B PLESSO VIA SARAGAT A.S. 2000-2001
Tutor Prof Alfredo Tifi
1. COSA SUCCEDE MESCOLANDO IL SALE E LA FARINA CON L’ACQUA? MATERIALE: carta da cucina, bicchieri di plastica, sale, farina, acqua, foglietto di carta con i nomi scritti. OSSERVAZIONI: Abbiamo versato l’acqua in un bicchiere, ci abbiamo aggiunto un po’ di sale e abbiamo mescolato. Il sale si è sciolto e l’acqua è rimasta trasparente. Si è formato un sistema perché c’è stata interazione: il sale si è sciolto e l’acqua è diventata salata.
Abbiamo versato l’acqua nell’altro bicchiere, ci abbiamo messo un po’ di farina e abbiamo mescolato. La farina non si è sciolta e l’acqua è diventata opaca e bianca.
Abbiamo messo i bicchieri sopra i due nomi scritti sul foglietto e abbiamo provato a leggere; ci siamo riusciti solo con il bicchiere con acqua e sale
Il sale non è scomparso, si è sciolto e non si vede ma è sempre nell’acqua. Acqua e sale hanno formato una soluzione, mentre acqua e farina hanno formato una non – soluzione .
2. SI PUO’ OTTENERE UNA SOLUZIONE DA UNA NON-SOLUZIONE? MATERIALE: carta da cucina, bicchieri di plastica, imbuto, cucchiaino di plastica, disco di carta da filtro, sale, caffè macinato, acqua. OSSERVAZIONI: Abbiamo versato l’acqua in una brocca, ci abbiamo messo il sale e si è formata una soluzione. Abbiamo messo anche il caffè macinato e la soluzione è diventata una non-soluzione perché il liquido è diventato marrone e opaco.
Abbiamo preso il disco di carta da filtro, l’abbiamo piegato e l’abbiamo messo nell’imbuto. Abbiamo versato la non-soluzione nel filtro; dall’imbuto il liquido è gocciolato nel bicchiere.
Nel bicchiere ci sono andati l’acqua ,il sale sciolto nell’acqua e anche qualcosa del caffè perché si sentiva l’odore e si vedeva il colore. La polvere del caffè macinato invece è rimasto nel filtro . Il liquido nel bicchiere era marroncino e trasparente, quindi era una soluzione filtrando una non-soluzione.
3. C’E’ INTERAZIONE FRA ACQUA E SALE? COME SI RECUPERA IL SALE SCIOLTO NELL’ACQUA? MATERIALE: carta da cucina, bicchiere di plastica, sale azzurro dentro un sacchettino di carta di filtro, cucchiaino, lenti di ingrandimento, acqua. OSSERVAZIONI: Abbiamo versato l’acqua su un bicchiere e ci abbiamo messo il sale azzurro; l’acqua è diventata azzurra il sale è diventato verde e poi si è sciolto tutto.
Acqua e sale azzurro hanno formato una soluzione, c’è stata interazione perché l’acqua ha fatto sciogliere il sale e il sale ha reso l’acqua azzurra quindi si è formato un sistema, che abbiamo chiamato sistema “azzurro”. Questo sistema è formato dal sottosistema “solvente” (l’acqua) e dal sottosistema “soluto” (il sale). Con il cucchiaino abbiamo preso un po’ di soluzione e l’abbiamo messa sopra un bicchiere rovesciato poi abbiamo messo sopra un termosifone per fare evaporare l’acqua. Il giorno dopo abbiamo ripreso il bicchiere e l’abbiamo osservato con la lente.
Abbiamo visto che sul bicchiere era rimasto solo il sale, di colore verde chiaro e a forma di granelli e pagliuzze.
4. CONTIENE PIU’ SALI SCIOLTI L’ACQUA MINERALE O L’ACQUA DI RUBINETTO? MATERIALE: bicchieri di plastica, acqua minerale, acqua di rubinetto, contagocce, lenti di ingrandimento. OSSERVAZIONI: abbiamo preso con il contagocce l’acqua minerale e abbiamo messo 20 gocce su un bicchiere rovesciato; abbiamo fatto la stessa cosa con l’acqua di rubinetto. Poi abbiamo messo altre 40 gocce di acqua minerale su un altro bicchiere rovesciato e abbiamo fatto la stessa cosa con l’acqua di rubinetto. Abbiamo messo i bicchieri sul termosifone e il giorno dopo l’acqua dei bicchieri è evaporata.
L’acqua minerale contiene più sali sciolti.
5. CON QUALI COMBINAZIONI SI ACCENDE LA LAMPADINA? MATERIALE: portarullino contenente una lampadina,una pila,del filo di rame e del nastro Isolante,gioco del circuito. OSSERVAZIONI: abbiamo preso il portarullino con la pila e la lampadina e abbiamo messo il filo di rame sotto la lampadina: la lampadina si è accesa.
Abbiamo preso il gioco del circuito, che è un cartoncino piegato con otto buchi segnati con le lettere dell’alfabeto, con dentro la carta di alluminio e chiuso con dei fermagli. Abbiamo appoggiato il sotto della lampadina sul buco A e il filo di rame sul buco B e la lampadina si è accesa. Abbiamo provato con altri buchi e abbiamo trovato delle combinazioni che hanno fatto accendere la lampadina: A – B C – D F – G H – C H - D C’è stata interazione perché la lampadina si è accesa, quindi si è formato un sistema, che abbiamo chiamato “circuito elettrico”. Questo sistema è formato dal sottosistema “portarullino” e dal sottosistema “gioco del circuito”: questi sottosistemi sono formati da altri sottosistemi. Abbiamo provato a disegnare le combinazioni.
Poi abbiamo aperto il gioco del circuito per vedere come era fatto dentro.
Abbiamo visto che il gioco del circuito dentro non era uguale al modello fatto da noi perché non c’era la striscia fra C e H, però la lampadina si è accesa lo stesso perché i buchi erano collegati. Abbiamo notato anche che il buco E non era collegato e infatti la lampadina non si è accesa.
6. RIESCI A REALIZZARE UN CIRCUITO ELETTRICO? MATERIALE: portarullino con pila e lampadina, fogli del gioco del circuito, cartoncino del gioco del circuito, strisce di carta di alluminio OSSERVAZIONI: A coppie abbiamo progettato su un foglio del gioco del circuito i collegamenti del circuito. Poi abbiamo preso un altro foglio e le strisce di alluminio e le abbiamo attaccate secondo i collegamenti che avevamo disegnato. Dopo abbiamo messo il foglio nel cartoncino, l’abbiamo chiuso con i fermagli e poi ce li siamo scambiati.
Abbiamo cercato le combinazioni del circuito dell’altra coppia usando la pila e la lampadina: E – F G – B C – H C – D A – G A – B Poi le abbiamo disegnate.
Infine abbiamo aperto il cartoncino per vedere se il circuito era uguale al modello che avevamo fatto.
7. QUAL E’ LA VARIABILE? MATERIALE: serie di stuzzicadenti, bottoni, monete, matassine di filo, blocchetti di fogli. OSSERVAZIONI: a coppie abbiamo preso una serie di oggetti e l’abbiamo messa in ordine a seconda del colore o del valore o della quantità o dello spessore o della grandezza, cioè a seconda di una proprietà. Questa proprietà cambiava in ogni pezzo della serie ( per esempio, andava dal più piccolo al più grande ), quindi era variabile. SERIE DI MONETE
VARIABILE: valore
8. QUALI PAROLE SI POSSONO COMPORRE CON LE LETTERE DELLA PAROLA “ISTOGRAMMA”? MATERIALE: foglio di carta, penna. OSSERVAZIONI: Abbiamo scritto sul foglio la parola ISTOGRAMMA e abbiamo trovato delle parole usando le stesse lettere:
9. COME E’ LA TEMPERATURA? MATERIALE: termometri, carta, penna. OSSERVAZIONI: Per cinque giorni ogni mattina abbiamo misurato la temperatura dell’aula, del corridoio e del bagno. Abbiamo scritto in una tabella le temperature, che quasi sempre cambiavano.
Variabile: temperatura
10. CHE PROBABILITA’ CI SONO DI FARE CENTRO? MATERIALE: bersagli, carta carbone, pallina, fermagli OSSERVAZIONI: Abbiamo preso la carta carbone e l’abbiamo messa tra due bersagli, poi l’abbiamo fermata con i fermagli. Uno alla volta abbiamo tirato la pallina sul bersaglio messo per terra, cambiando ogni volta il bersaglio. Quando la pallina colpiva il bersaglio lasciava l’impronta sul foglio sotto. Era certo colpire il centro? NO Era possibile? SI Era impossibile? NO Abbiamo fatto 10 lanci ciascuno:
Per avere più probabilità di fare centro bastava avvicinarsi.
11. QUAL E’ IL NUMERO PIU’ PROBABILE CHE SI PUO’ OTTENERE LANCIANDO DUE DADI? MATERIALE: dadi, carta, penna. OSSERVAZIONI: Abbiamo tirato i dadi per 100 volte e abbiamo scritto i punteggi su un foglio 2 – XX 3 – XXXX 4 – XXXXXXXXXXX 5 – XXXXXXXXX 6 – XXXXXXXXXXXXX 7 – XXXXXXXXXXXXXXXXXX 8 – XXXXXXXXXX 9 – XXXXXXXXXXXXX 10 – XXXXXXXXXXX 11 – XXXXXXX 12 – XX Il numero più probabile che si può ottenere lanciando due dadi è il 7.
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In classe IV° A il discorso sull’energia è iniziato con un dialogo pedagogico con la classe durante il quale ogni alunno rispondeva liberamente a domande quali:
Le risposte sono state raccolte in una MATRICE COGNITIVA realizzata alla lavagna dagli stessi alunni.
Successivamente è stato realizzato in classe l’esperimento dell’aereo di carta per dimostrare che l’energia muscolare del braccio fa muovere l’aeroplano e si trasforma quindi in energia cinetica. ESPERIMENTOL’insegnante Elisabetta ci ha spiegato cos’è l’energia con un esperimento. Un alunno della nostra classe ha tirato un aeroplanino di carta che è volato per qualche secondo, poi è atterrato perché l’energia si era dispersa. L’alunno ha trasmesso l’energia del suo braccio all’aeroplanino che è volato via. L’aeroplanino mentre era in volo ha disperso nell’aria l’energia e quando essa si è dispersa è atterrato. Grazie a questo esperimento abbiamo conosciuto il significato di energia e capito che l’energia si trasmette da un sistema all’altro, dal braccio all’aeroplanino. L’energia muscolare si è trasformata in energia cinetica. Successivamente sono state analizzate le parole dell’energia: fonte, utilizzatore, mezzo di trasmissione, dispersione.
Gli alunni hanno trovato e verbalizzato altri esperimenti in cui l’energia muscolare si trasforma in energia cinetica: MONETA, COLLA STICK, PALLONE. COLLA STICK (1)Faccio ruotare con una piccola spinta proveniente dalla mano il tubetto di colla, poi, quando la lascio, vedo che il tubetto gira da solo. Da energia muscolare passa ad energia cinetica, la colla si muove e poi lentamente man mano che l’energia di dissipa si ferma COLLA STICK (2) Oggi 15 marzo fatto un esperimento con un contenitore di colla stick. Ho messo sul tavolo la colla ed ho visto che non aveva energia, allora l’ho presa e con la mano ho fatto un movimento rotatorio.
La colla ha cominciato a girare, quindi ha preso energia. Ad un certo punto la colla s’è fermata perché l’energia s’è dissipata. L’energia muscolare interagisce con la colla e si trasforma in energia cinetica: il tubetto di colla gira come una trottola poi si ferma. PIEDE PALLONEIl bambino da un calcio al pallone. Con l’energia della sua gamba il pallone si solleva e l’energia muscolare si trasforma in energia cinetica facendo muovere il pallone.
Dopo pochi secondi il pallone atterra ad una certa lontananza perché l’energia s’è dissipata. L’energia si trasmette da un sistema all’altro, dalla gamba del bambino al pallone. LA PENNA Io a casa ho fatto un esperimento con la penna. Ho preso una penna, l’ho appoggiata sul tavolo e mi sono chiesta: si muove? No perché non c’è energia. Poi con la forza del braccio ho girato la penna ed essa ha ricevuto l’energia muscolare che l’ha fatta girare.
Ho scoperto che la penna poi si ferma perché l’energia si disperde nell’aria. Quindi l’energia del mio braccio si è trasformata in energia cinetica che ha fatto ruotare la penna; poi l’energia s’è dispersa nell’aria e la penna s’è fermata. LA MONETAUn giorno a scuola mentre la maestra ci spiegava il concetto di energia Francesco ha detto: “maestra, se io dò la carica alla monetina essa gira come una trottola perché gli ho trasmesso l’energia”.
La maestra rispose dicendo che l’energia della mano, cioè l’energia muscolare è stata trasmessa alla monetina ed essa gira. L’energia muscolare trasmessa alla monetina si trasforma in energia cinetica e quando l’energia si disperde la monetina smette di girare. LA PALLINADurante il lancio l’energia muscolare si trasforma in energia cinetica per dare alla pallina il moto corretto, la velocità e la precisione, per mandare essa nel punto esatto (zona strike). Durante il movimento devo tenere due dita sopra la palla a polso sciolto ed il gomito piegato a 90° gradi all’altezza della spalla. Dopo il rilascio bisogna continuare il movimento del braccio e dei piedi ritrovando la posizione di equilibrio. Tirare sempre all’altezza del busto concentrandosi con gli occhi sul bersaglio.
SISTEMA PILA MOTORINOAbbiamo a disposizione: 1 pila; 2 fili di rame;1 motorino elettrico; 1 elica PROBLEMACome posso dimostrare che l’energia della pila si trasferisce al motorino e mette in movimento l’elica?
Collego i due fili di rame con la pila ed il motorino: si ha interazione; l’energia della pila si trasferisce al motorino che fa girare l’elica. VARIE FONTI DI ENERGIAL’uomo fin dai tempi più antichi ha usato varie forme di energia per svolgere il proprio lavoro: energia muscolare energia degli animali energia dell’acqua energia del vento energia del sole Altre fonti di energia sono quelle derivate dal petrolio che fanno funzionare tutte le moderne macchine.
VERBALIZZAZIONE ENERGIA EOLICAGli antichi greci dicevano che il vento era opera del Dio Eolo dal quale ha preso il nome l’energia eolica. Con il passare del tempo furono inventati i mulini a vento, gli uomini infatti scoprirono che il vento faceva muovere le pale del mulino e la chiamarono energia eolica.
L’energia del vento interagisce con le pale del mulino a vento, esse girano e l’energia eolica si trasforma in energia cinetica. Quando le pale girano producono lavoro, fanno girare delle ruote che macinano i cereali e li trasformano in farina. Gli alunni si sono molto interessati al problema dell’energia ma per mancanza di tempo non è stato potuto approfondire tutto l’argomento specialmente per quanto riguarda le moderne fonti di energia. Le prove di verifica sono state effettuate attraverso le verbalizzazioni degli alunni, attraverso domande orali e scritte.
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