Introduzione allo SCIIS (Science
Curriculum Improvement Innovation Study)
I primi studi di Robert Karplus
risalgono agli anni 60; la prima edizione commerciale dello SCIS al
1970-72 (Rand Mc Nally); la sperimentazione su parecchie scuole ha
portato, durante gli anni 70, alla seconda versione, lo SCIIS, o SCIS II.
I bambini sono attratti da tutto ciò
che si modifica e da tutto ciò che si differenzia dallo sfondo. La
curiosità è innata nei bambini. Essi somigliano a degli scienziati
perché sono interessati a comprendere le condizioni che governano tali
cambiamenti.
L’alfabetizzazione scientifica è il
risultato di
a)
conoscenze di base
b)
esperienza investigativa
c)
curiosità
Nello SCIIS questi tre fattori sono
integrati, bilanciati e sviluppati attraverso il coinvolgimento attivo
del bambino, con l’introduzione di concetti orientati ai processi e
mediante la risoluzione di problemi sfidanti che stimolano l’indagine.
In un programma educativo si
distingue tra apprendimento dei contenuti, sviluppo di processi e
formazione di attitudini. Il programma SCIIS combina e integra questi
tre fattori in un tutt’uno, in accordo col metodo naturale di
apprendimento dei bambini, che non prevede la diversificazione dei vari
momenti.
I bambini sono introdotti ai
contenuti scientifici attraverso esperienze concrete con magneti,
ruote dentate, pesci, grilli e un ampio campionario di altri oggetti
viventi o inanimati.
Nel corso delle loro indagini i
bambini sono impegnati in osservazioni, misure, interpretazioni,
predizioni e altri processi essenziali per lo sviluppo dell’alfabetizzazione
scientifica.
Infine i bambini costruiscono
attitudini positive verso la scienza con l’abitudine a esplorare
fenomeni, usare idee e concezioni proprie, con l’avere a che fare con
situazioni nuove e inattese, vagliando le evidenze e raggiungendo
conclusioni, rimovendo, in definitiva, gli aspetti “magici” dalla
scienza. orientato
Concetti scientifici centrali
|
Concetti rivolti ai processi
(competenze
nell’osservazione, descrizione, comparazione, classificazione,
misura, interpretazione delle evidenze, predizione,
sperimentazione) |
Attitudini
|
-
Interazione
-
Materia
-
Energia
-
Organismi
-
Ecosistema
|
-
Proprietà
-
Variabile
-
Sistema
-
Oggetto di
riferimento
-
Teoria
scientifica
|
-
Curiosità
-
Inventiva
-
Pensiero
critico
-
Perseveranza
|
Cicli di apprendimento
La metodologia dei cicli di
apprendimento, in tre stadi, è un approccio piagetiano sviluppato da R.
Karplus.
1.
Esplorazione
I bambini sono immersi in un contesto
con dei materiali appositamente scelti per favorire l’esplorazione
spontanea, senza guida né istruzioni precise. Il bambino prende
confidenza con i nuovi materiali, e tutti gli utilizzi di tale materiale
offrono spunti per nuove idee. L’insieme delle idee emerse costituisce
il background per l’introduzione di nuovi concetti.
Durante l’attività di esplorazione si
possono fare domande o commenti per incoraggiare un ulteriore
coinvolgimento nell’attività stessa.
2.
Invenzione
L’apprendimento spontaneo è limitato
dai preconcetti. Quindi sarà l’insegnante a formulare i nuovi termini e
concetti utili a interpretare le osservazioni. In modo chiaro ed
esplicito, ripetendo più volte i termini appropriati proprio
all’apparire del concetto. Quindi si incoraggiano gli allievi a fare
altri esempi che illustrino la nuova idea. Attraverso gli esempi forniti
dagli allievi l’insegnante ha il feedback della comprensione dei
concetti.
Occorre tenere in mente che
“l’invenzione” è solo l’inizio di un processo esperenziale per il
bambino. La conoscenza, la comprensione e l’eventuale capacità di
applicazione del concetto nella vita di tutti i giorni deriveranno
dall’esperienza che i bambini faranno durante e dopo le attività di
scoperta.
3.
Scoperta
Attività in cui il bambino trova una
nuova applicazione del concetto attraverso l’esperienza. Le attività di
“scoperta” rafforzano il concetto originario ed estendono il suo
significato. Tali attività possono essere progettate o essere già
bagaglio dell’esperienza quotidiana dei bambini. La padronanza e la
ritenzione dei concetti si conquistano attraverso la pratica e
l’applicazione ripetuta dei concetti.
Il processo ha natura ciclica perché
l’attività di scoperta permette sia di introdurre i concetti “inventati”
precedentemente, sia di iniziare a esplorare nuovi concetti.
Tutte le attività incoraggiano lo
sviluppo del linguaggio orale e scritto, costituendo così la prima
importante ricaduta trasversale del programma formativo.
Nonostante la bontà del progetto, e
nonostante l’avvenuta commercializzazione del materiale, lo SCIIS è
attualmente abbandonato, e le diverse ragioni del fallimento possono
essere ricondotte alla prima:
-
Eccessiva complessità del
materiale;
-
Insufficiente presenza di
formatori capaci di padroneggiare tutti i contenuti scientifici;
-
Non accettazione da parte degli/lle
insegnanti della scuola primaria per l’impossibilità pratica di
comprendere e insegnare-utilizzare autonomamente il materiale.
La qualità pedagogica del materiale
non è, dunque, in discussione; ma per rendere efficace il percorso
formativo occorre operare una semplificazione e una serie di scelte tali
da rendere le attività gestibili autonomamente dall’insegnante.
APPROFONDIMENTO DEI CONCETTI
(chiarimenti tratti dallo SCIIS)
INTERAZIONE
Perché tale concetto è centrale nel
percorso di alfabetizzazione? I cambiamenti in natura avvengono perché
gli oggetti interagiscono in modo riproducibile quando le condizioni
sono controllate e non perché sono preordinati né perché si
verificano sotto l’influsso di uno spirito capriccioso o magico.
L’esplorazione avviene con un vassoio
contenente: fermagli, batteria, plastilina, forbici, carta gommata,
plastilina, lampadina, matita e foglio di carta
Estendere la rosa degli esempi di
interazione:
-
battere le mani
-
compressa effervescente ed acqua
-
un magnete che fa girare l’ago
della bussola o muovere un fermaglio
-
un insetto che mangia un insetto
più piccolo
-
un odore avvertito dal naso
-
colpire un tasto del piano
-
pneumatico pozzanghera
-
pettine capelli
-
ferro da stiro camicia
-
pittura aderente alla parete
In tutti questi casi ci si chiede
prima: cosa accade se A interagisce con B? (Fanno qualcosa l’uno
all’altro?). E poi la discriminante che determina la presenza di
interazioni è: che cosa sarebbe successo (o non successo) se non ci
fosse stata interazione?
Quindi ogni cambiamento è evidenza
dell’interazione.
Il semplice toccare un oggetto non
deve essere insegnato come un’interazione perché non lascia alcuna
modificazione permanente (nessuna differenza tra l’aver interagito o il
non averlo fatto, anche se in realtà il contatto è
un’interazione).
Una pallina che rimbalza, invece,
interagisce col pavimento. Infatti durante il contatto si ha una
deformazione. Per convincere di questo fatto i bambini, si possono
disegnare immagini del prima, durante, dopo il contatto.
Nella fase dell’invenzione si
mostrano situazioni in cui “c’è interazione” (es. lampadina accesa) e in
cui non c’è interazione (lampadina spenta).
Valutare l’introduzione di altre
esperienze sull’interazione o sui sottosistemi, ad esempio:
Soluzione di cloruro di rame + foglio
di alluminio
Soluzione di cloruro di rame + sale
da cucina
VALUTAZIONE
-
Disegni come il seguente
Disegna immagini di alcuni oggetti interagenti; mostra come
questi interagiscono. |
Coltello e pera |
Sole e cono gelato |
Palla e racchetta |
Costruisci tu un esempio |
-
Ritagliare immagini dalle riviste
e dai giornali che mostrano oggetti interagenti e motivare tali
scelte.
SISTEMI
Sono definiti dallo SCIIS come
“gruppo di oggetti in relazione tra di loro (related)”.
La relazione, o il legame tra gli
oggetti, può essere costituita dalla
a) interazione in atto;
b) l’evidenza di
un’interazione già avvenuta;
c) la possibilità di
un’interazione;
1.
Se si ha fame e si immagina una bella
bistecca, un piatto e delle posate, questi oggetti immaginari
costituiscono un sistema. Così anche un foglio di carta può
essere diviso mentalmente in 4 parti ed essere considerato un insieme di
tali parti. Due automobiline con una molla di plastica, che stanno per
urtarsi, costituiscono un sistema. In pratica il concetto di sistema è
molto simile al concetto di insieme.
2.
I sistemi sono composti da “oggetti”. Il
carrello è un oggetto del sistema carrello-magnete, così come un’arteria
è un oggetto del sistema cardiocircolatorio.
3.
I sistemi possono essere creati anche
dividendo mentalmente un singolo oggetto in più parti (single-item
systems). Quindi un pezzo di carta, un bicchiere d’acqua o qualsiasi
altra entità materiale può essere considerata sistema.
4.
Ogni sistema è un’entità a sé stante, perciò
la pila-lampadina di un bambino è un sistema distinto dalla
pila-lampadina di un altro, anche se costitutivamente identica.
L’identità di un sistema è mantenuta finché nessun tipo di materia è
aggiunto o escluso dal sistema. Inoltre è importante tenere una traccia
accurata dello stato del sistema attraverso le sue diverse
trasformazioni, affinché i bambini sappiano distinguere il cambiamento
di un sistema dalla sua sostituzione totale o parziale con altri
oggetti. Quindi lo SCIIS suggerisce di includere tutti gli oggetti
necessari affinché il sistema risulti conservativo (chiuso). Tenere la
traccia dei mutamenti di un sistema è considerato un modo di applicare
il principio della conservazione della materia, e non si prende in
considerazione la non conservazione di un sistema.
5.
La rappresentazione di uno stesso sistema può
essere diversamente percepita da allievi diversi: per esempio, per una
compressa effervescente in un bicchiere posto su un vassoio, il sistema
può essere: 1. compressa – liquido; 2. liquido, schiuma, 3. compressa,
liquido, vassoio. Perciò va richiesto ai bambini di indicare un
sistema di oggetti e non qual è il sistema di oggetti.
6.
L’evidenza di un’interazione o la possibilità
di un’interazione sono fattori preferenziali nella scelta del sistema,
ma non tassativi. Lo SCIIS dice chiaramente di evitare gli stimoli
convergenti ad una data risposta prevista come unica risposta
accettabile. Ma occorre anche chiedere il perché
dell’inclusione/esclusione di oggetti, in modo da evidenziare la
presenza di una relazione di vario tipo, ed evitare che gli allievi
pensino che occorra semplicemente elencare tutti gli oggetti che vengono
loro in mente per fare un sistema.
Le attività sull’aria e respiro con
BTB sono utilizzate tutte per l’invenzione del concetto di sistema e per
la “scoperta” dell’interazione. In aggiunta:
Quanta aria espirata occorre per
cambiare il colore del BTB? (L’aria viene immagazzinata in sacchetti di
plastica con un tubo sigillato, quindi gorgogliata nel BTB e si contano
i sacchetti necessari per far cambiare di colore il BTB).
Gli esperimenti con l’aceto e
bicarbonato nel sacchetto chiuso, quello con la bottiglia aperta e
chiusa in varie posizioni, e altri esperimenti analoghi, servono per
tenere la traccia del sistema e dire se in ogni cambiamento si è in
presenza dello stesso sistema (Nothing added or taken away) o se il
sistema è cambiato per l’aggiunta (Add) o l’esclusione (Take away)
di oggetti o parti di oggetti. Dobbiamo riferirci a tale descrizione
elementare per parlare di sistemi chiusi e aperti o di sistemi che si
conservano/non si conservano.
Interessante a tal proposito è
l’esperimento di lasciare aperto un recipiente in cui il BTB è diventato
giallo-verde con il respiro e chiudere un ugual recipiente con BTB dello
stesso colore, ottenuto nello stesso modo. Il giorno dopo il recipiente
aperto sarà diventato di nuovo blu. I bambini dovrebbero arrivare a
riconoscere che ciò è dovuto all’aggiunta (A) o all’esclusione di
materiale (T). L’obiettivo di tutti questi esperimenti non è
l’acquisizione del concetto di conservazione (anche se ci si prepara ad
esso), ma imparare a seguire l’evolversi dei fenomeni, tanto che
sono mostrate delle verifiche che richiedono di sequenziare delle
immagini che mostrano fasi di cambiamenti irreversibili dei sistemi.
Le esperienze dell’interazione tra
cloruro di rame e acqua, tra cloruro di rame e foglio di alluminio
servono ancora una volta per imparare a tenere traccia dei materiali
aggiunti ai sistemi.
Si può usare il cloruro di rame per
farlo sciogliere in acqua;
per farlo reagire con alluminio;
per evaporare la soluzione e
riottenere i cristalli;
Problem solving: Quali metalli
interagiscono con il sale di rame?
Si possono provare oggetti di ottone,
bronzo, rame, chiodi, fermagli, piombo, monete, ecc.
Le attività opzionali sulla
distinzione tra oggetti e non oggetti (ritagliare da una rivista parole
che indicano oggetti e parole che indicano non-oggetti) sono previste
dallo SCIIS per quei bambini che hanno difficoltà a tenere la traccia
di un sistema perché non distinguono gli oggetti dalle proprietà o
condizioni che si modificano.
I non oggetti possono essere: nomi di
colori, numeri, misure, azioni, processi (crescita, erosione,
invecchiamento, ecc.), altre astrazioni (giovinezza, giorno, amore,
bellezza, sorriso, felicità, democrazia, humor, ecc.).
È inutile dire che tutte queste
attività sviluppano l’uso dei connettivi logici, del linguaggio.
In quarta elementare si dovrebbe
proseguire il discorso sui sistemi con le interazioni a distanza
(magnetica, elettrica, sonora, luminosa, termica);
VALUTAZIONE
Si valuta la comprensione e la
padronanza degli alunni per i vari concetti, sia informalmente durante
le normali attività, sia con verifiche appositamente costruite.
Per ogni studente si costruisce un
prospetto per registrare i risultati del lavoro in ciascuna
nell’attività, distinguendo tre livelli:
Necessita di un’assistenza speciale Note……………
Verificare nuovamente, con altre
attività
Soddisfacente
Per esempio:
Concetto di proprietà – ordinamento
sequenziale
Ritagliare dei cartoncini di vari
colori, con lati irregolari. Questi oggetti devono essere sequenziati in
base alle:
a)
dimensioni crescenti (e poi, una volta
fatto il lavoro: “dove metteresti un cartoncino più grande di quello
marrone?…”)
b)
una proprietà da te scelta (che può
essere: il numero di lati, la gradazione del colore)
Gli allievi che riescono solo
nell’attività a) sono valutati al livello intermedio e
necessitano di ulteriori esperienze di seriazione in base a proprietà
diverse degli stessi oggetti.
Quelli che non riescono in a)
e in b) necessitano di esperienze più elementari della seriazione
sul concetto di proprietà.
Gli allievi che propongono almeno a
un’ordinamento sequenziale valido sono al livello. soddisfacente
Oggetti e non-oggetti
Leggi le parole del cartoncino.
Alcuni sono nomi di oggetti, altri nomi di non oggetti.
Piega in due un foglio di carta e
scrivi i titoli “Oggetti” e “Non oggetti” in alto nelle due metà.
Scrivi i nomi degli oggetti in un
lato e i nomi dei non oggetti dall’altro lato.
Confronta le tue idee con quelle dei
tuoi amici!
Lista di termini nel cartoncino:
pietra, tavolo, notte, luna, cane, testa, amore, uva, ora, ruota,
forchetta, metro, fuoco, tristezza, matita, passo, pulizia, fiamma.
Inclusione/esclusione
Ricavare da una rivista un’immagine
di un sistema e attaccarlo sul quaderno. Quali sono gli oggetti
componenti il sistema? Quali oggetti non fanno parte del sistema?
Trasformazioni
Per gli esperimenti con interazioni
nei sistemi si comprende:
-
Data dell’esperimento,
-
Sistema degli oggetti
interagenti,
-
Evidenza dell’interazione,
-
Disegno a fumetti dei cambiamenti
(Picture Story).
Generare possibilità
Gli allievi hanno una fotocopia con
un disegno:
Durante la prova ci sono altrettanti
oggetti reali su un vassoio ben visibile. L’insegnante avvolge il laccio
all’interno del fermaglio, in modo da poterlo deformare tirando il
laccio. Poi invita gli allievi a indicare con un “1” gli oggetti
interagenti.
Poi si prende il foglio di carta, vi
si disegna un viso sorridente e poi lo si cancella in parte. Gli allievi
indicano gli oggetti del sistema con “2”.
Dopo aver deformato e disteso
completamente il fermaglio, l’insegnante lo usa per collegare la pila
alla lampadina, che si accende. Gli alunni indicano con un “3” gli
oggetti del sistema.
Ogni volta l’insegnante scrive gli
oggetti sulla lavagna, su indicazione degli alunni, e dopo aver
cancellato i precedenti.
Nella valutazione si terrà conto
della capacità dei bambini di indicare tre, due o uno-nessun sistema
accettabile.
Le stesse fotocopie possono essere
usate per la costruzione di sistemi interagenti da parte dei bambini.
SOTTOSISTEMI
I sottosistemi sono presentati come
raggruppamenti di oggetti intermedi tra un singolo oggetto e un sistema.
Un sistema che fa parte di un sistema più grande è un sottosistema.
Osservando il sistema “grande” possiamo individuare al suo interno
semplici oggetti o raggruppamenti di oggetti con una qualsiasi relazione
tra loro, come sottosistemi distinti, a seconda del tipo di evento che
stiamo osservando.
Esempi di sottosistema:
la sabbia in una miscela di sabbia,
sale e bicarbonato;
Il sale in una soluzione salina;
Un termometro in un sistema
termometro e acqua che interagisce con esso.
L’uso corretto dei termini
oggetto, sistema e sottosistema, è meno importante
dell’abilità a spostare il pensiero dal tutto alle parti, poi alle parti
più piccole e, infine, di nuovo all’intero. Non ci sono regole rigide né
restrizioni su come questi termini sono scelti. La scelta è determinata
dall’interesse dell’osservatore e dalle sue conoscenze. Tale scelta può
inoltre essere modificata se intervengono nuove conoscenze o evidenze.
VALUTAZIONE
Si designano alcuni oggetti che fanno
parte di un sistema più ampio (S) col nome di sottosistema X. Poi si
prendono tali oggetti al completo o in parte e li si modificano, facendo
domande del tipo: sono questi oggetti il sottosistema X?; oppure: sono
questi oggetti un sottosistema del sistema S? Sono oggetti del
sottosistema X? Sono sottosistema del sottosistema X?
Anche le
attitudini
vanno valutate.
Curiosità:
nei bambini che prestano particolare attenzione a un oggetto e
desiderano spontaneamente conoscere di più su di esso.
Inventiva:
dei bambini che generano nuove idee, usano il materiale in modo nuovo e
non convenzionale, suggeriscono nuovi esperimenti.
Pensiero critico:
nei bambini che basano i suggerimenti e le conclusioni sull’evidenza;
evidenziano contraddizioni; modificano le proprie idee in base
all’evidenza.
Perseveranza:
nei bambini che continuano a mantenere interesse attivo anche quando
l’attività non costituisce più una novità; non si distraggono
dall’attività; portano a termine le attività, ripetono una prova
apportando modifiche per migliorare i risultati.
Questi comportamenti andrebbero
osservati e registrati sistematicamente.
L’ambiente della classe
è valutato dai bambini che indicano su dei disegni - icona se hanno
percepito una prevalenza di:
-
sperimentazione
-
scrittura – disegno
-
ascolto dell’insegnante
-
discussione
-
lettura
Gli allievi possono anche indicare
quali attività hanno preferito. Alla fine dobbiamo conoscere se:
-
I bambini vedono la lezione di
scienze così come la intendiamo noi?
-
Si sentono partecipanti attivi
delle attività?
-
Quale attività preferiscono o
ritengono più importante per capire?
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