Non è detto che l’accumulo di CO2 nell’atmosfera abbia un effetto negativo sulla consistenza dei gusci e delle valve degli animali marini: alcune specie, al contrario, possono rispondere aumentando la forza delle loro strutture protettive. Molti infatti temevano che l’acidificazione degli oceani provocasse una ridotta calcificazione nei crostacei e nei molluschi. Le masse oceaniche infatti assorbono come una spugna la CO2 in eccesso, con conseguente riduzione dei livelli di carbonati liberi al loro interno. Uno studio della Woods Hole Oceanographic Institution (WHOI) mostra però che gli effetti del fenomeno potrebbero essere più complessi: arrivando ad aumentare di oltre sette volte i livelli di CO2 rispetto agli attuali, Justin B. Ries e i suoi colleghi hanno dimostrato che sette delle 18 specie esaminate, tra cui per esempio le aragoste, reagiscono addirittura aumentando lo spessore del loro guscio, mentre per altri, come le ostriche, effettivamente lo riducono. La diversa risposta potrà comunque provocare alterazioni nell’ecosistema, in quanto favorirà o sfavorirà di volta in volta prede o predatori. Nel giorno in cui apre a Copenaghen la Conferenza internazionale sul clima si dovrà tener conto anche delle conseguenze dei cambiamenti climatici sulla tavola dei buongustai.
Alle aragoste la CO2 fa bene
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Tumore della prostata e sovradiagnosi: serve cautela nello screening con PSA
I programmi di screening spontanei per i tumori della prostata, a partire dalla misurazione del PSA, portano benefici limitati in termini di riduzione della mortalità a livello di popolazione, ma causano la sovradiagnosi in un numero elevato di uomini. Questo significa che a molti uomini verrà diagnosticato e curato un tumore che non avrebbe in realtà mai dato sintomi né problemi. Un nuovo studio lo conferma.
I risultati di un nuovo studio suggeriscono che i programmi di screening spontanei per i tumori della prostata, a partire dalla misurazione del PSA, portano benefici limitati in termini di riduzione della mortalità a livello di popolazione, ma causano la sovradiagnosi in un numero elevato di uomini. Questo significa che a molti uomini verrà diagnosticato e curato (con tutte le conseguenze delle cure) un tumore che non avrebbe in realtà mai dato sintomi né problemi.