La McMurdo Station in Antartide, ottobre 2010. Credit: Eli Duke / Flickr. Licenza: CC BY-SA 2.0.
Molestie sessuali all'università e nel mondo della ricerca
Ben prima che il 5 ottobre Harvey Weinstein fosse accusato per la prima volta di stupro (a oggi le donne che hanno dichiarato di aver subito molestie o violenze sessuali da lui sono 87) Celeste Kidd, direttrice del laboratorio di scienze cognitive dedicato all'età dello sviluppo presso l'università di Rochester, rendeva pubblica la sua storia su Mother Jones. Durante gli anni del dottorato, tra il 2008 e il 2013, fu costretta a cambiare il suo percorso di studio e ricerca per difendersi dal comportamento predatorio di uno dei professori con cui lavorava, T. Florian Jaeger. E non è stata l'unica. [Mother Jones; Madison Pauly]
Numerosi episodi di molestie sessuali e violenza fisica e verbale durante alcune missioni scientifiche in Antartide. Queste le accuse di due ex studentesse di David Marchant, geologo alla Boston University. I fatti risalgono alla fine degli anni '90 ma le due donne, Jane Willenbring, ora ricercatrice all'Università di San Diego, e Debora Doe, che a causa di Marchant abbandonò l'università, hanno sporto denuncia solo nel 2016 per paura di subire ritorsioni. Marchant è stato difeso da alcuni colleghi, che lo descrivono come un eccellente professore e ricercatore. Ma Hillary Tulley, una professoressa di liceo selezionata per una missione in Antartide nell'ambito del programma 'Teachers Experiencing Antarctica', ha confermato le accuse di Willenbring e Doe. [Science; Meredith Wadman]
Non esistono statistiche che misurino la diffusione delle molestie sessuali nell'ambito dell'università e della ricerca, ma ci sono ragioni per pensare che non sia affatto un fenomeno marginale. Il contesto universitario, a metà tra quello scolastico e quello professionale, può rappresentare un'aggravante: non esistono strutture a cui le studentesse possono rivolgersi. Nel 2015 in Francia il ministero dell'istruzione ha emanato una circolare indirizzata agli istituti di istruzione superiore e agli enti di ricerca, e l'associazione Clasches ha pubblicato un vademecum. [Le Monde; Laura Buratti]
Emissioni di gas serra: l'ennesimo record
Secondo la World Meteorological Organization il livello di CO2 nell'atmosfera ha raggiunto un nuovo record nel 2016: 403.3 parti per milione, un aumento dello 0.83% rispetto al 2015. La concentrazione di anidride carbonica nell'atmosfera è oggi il 175% di quella registrata in epoca pre-industriale, cioè prima del 1750. [World Meteorological Organization]
Per riportare la temperatura media globale nell'intervallo di valori stimati per gli ultimi 11700 anni (il cosiddetto holocene range) entro questo secolo, le nuove generazioni saranno costrette ad attuare strategie di rimozione della CO2 dall'atmosfera dai costi esorbitanti (centinaia di miliardi di dollari almeno) e la cui fattibilità tecnologica è tutt'altro che scontata. L'articolo pubblicato dallo scienziato e attivista climatico James Hansen su 'Earth System Dynamics'. [Earth Institute, Columbia University; James Hansen]
Ieri, durante la conferenza delle Nazioni Unite sul clima in corso a Bonn, la Siria ha annunciato di voler sottoscrivere l'accordo di Parigi. Dopo la firma del Nicaragua, arrivata il 24 ottobre scorso, gli Stati Uniti sono l'unico Paese al mondo a rifiutare il patto sul clima. [The New York Times; Lisa Friedman]
Etica della scienza / Politica della ricerca
La vittoria di Shinzo Abe alle ultime elezioni giapponesi preoccupa i ricercatori nipponici. Dal 2012 a oggi il suo governo ha ridotto gli investimenti statali in ricerca e sviluppo del 5% e il piano è di tagliare i fondi alle università dell'1% ogni anno per dieci anni. Il commento di Pietro Greco. [Scienza in rete; Pietro Greco]
Intervenuta in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico di Milano, la ministra Valeria Fedeli ha ribadito l'impegno del governo verso il finanziamento della ricerca universitaria. Un aumento di 500 milioni del fondo di finanziamento ordinario e, entro la fine dell'anno, un bando PRIN da 400 milioni. Il punto di Mariapia Abbracchio e Luca Carra. [Scienza in rete; Maria Pia Abbracchio e Luca Carra]
La ricerca in ambito sociale mostra che la guida di un mentore è efficace per integrare i membri delle minoranze all'interno delle diverse comunità scientifiche e permettergli di costruire una carriera. La 'Animal Behaviour Society' ha avviato nel 2002 un programma di tutoraggio per coinvolgere gli studenti e i giovani ricercatori provenienti da gruppi scarsamente rappresentati nella vita della società scientifica. I risultati sono promettenti. [Undark; Lesley Evans Ogden]
Miscellanea
Una mappa delle pompe d'acqua e dei casi di colera. Così John Snow, considerato uno dei fondatori dell'epidemiologia, capì l'origine dell'epidemia che colpì il quartiere Soho di Londra nel 1854. Questa è la storia raccontata dallo stesso Snow in 'Cattive acque. Sul modo di trasmissione del colera', pubblicato da Il Pensiero Scientifico Editore. Oggi sono 1.8 miliardi le persone che bevono acqua da fonti contaminate con le feci che potrebbero portare il virus. 2.4 miliardi di persone non hanno accesso a toilette, né pubbliche né tantomeno private. Per questo, dice Cristina Da Rold, 'Cattive acque' è un libro di attualità. [Scienza in rete; Cristina Da Rold]
Sei articoli pubblicati sull'ultimo numero di Nature analizzano i segnali elettromagnetici che hanno accompagnato l'onda gravitazionale originata dalla fusione di due stelle di neutroni il 17 agosto 2017, resa nota il 16 ottobre scorso. Tre articoli sono dedicati alle emissioni nella regione del visibile e del vicino infrarosso. Una quarta lettera riguarda la direzione del getto di materiale risultante dalla fusione. Il quinto articolo studia la produzione di elementi pesanti, mentre il sesto calcola una stima indipendente della costante di Hubble che risulta in accordo con quelle precedenti. [Nature; M. Coleman Miller]
C'è un detto popolare tra gli informatici che dice: garbage in, garbage out. Mentre il Gotha dell'industria tecnologica si preoccupa degli effetti apocalittici che l'intelligenza artificiale potrebbe avere nel futuro, esistono già problemi da risolvere. Riguardano la discriminazione che gli algoritmi di machine learning possono esercitare a danno delle componenti sociali più vulnerabili, semplicemente perché sono in grado di apprendere le disuguaglianze che hanno caratterizzato e caratterizzano la nostra società. [The Guardian - Ford Foundation; Stephen Buranyi]