fbpx Quanto è difficile stimare la mortalità in eccesso? | Scienza in rete

Impatto della pandemia: quanto è difficile stimare la mortalità in eccesso?

--
Tempo di lettura: 2 mins

Webinar on line sulla home page
www.scienzainrete.it
mercoledì 18 maggio 2022, ore 15:00 - 16:30 

Guardare alla mortalità come misura dell’impatto della pandemia su un paese è certamente riduttivo. Ma anche se ci fermassimo lì, le incertezze e le sfide sono tante. Sono 136 mila le morti attribuite a Covid-19 in Italia tra il 2020 e il 2021, ma non è chiaro quanto sia accurata questa stima. Da una parte c’è il problema di attribuire una causa iniziale ai decessi, dall’altra è importante considerare che l’impatto in termini di mortalità può essere stato anche indiretto, a causa della pressione subita dal servizio sanitario e dagli ospedali in particolare. Per avere un quadro più completo, si stima l’eccesso di mortalità generale in quei due anni, ma farlo non è affatto semplice. Occorre rispondere alla domanda “quante persone sarebbero morte in questi due anni se non ci fosse stata la pandemia?”. Entrano in gioco dinamiche demografiche, sociali, economiche, ambientali e costruire dei modelli per descriverle richiede di fare assunzioni di cui è difficile valutare l’incertezza.

Ne abbiamo discusso con un gruppo di ricercatori che si è occupato di queste stime per metterle a confronto, valutarne incertezza e presupposti e anche riflettere su come possano influenzare le strategie di salute pubblica per la gestione delle epidemie nel futuro.

00:11:51 Rodolfo Saracci. Epidemiologo, già presidente della International Epidemiological Association e dell'Unità di Epidemiologia Analitica dell’International Agency for Research on Cancer di Lione.

00:25:26 Sabrina Prati. Esperta di demografia e statistiche sociali, da 26 anni ricercatrice Istat nel servizio delle statistiche demografiche. Dal 2016 è dirigente del servizio Registro della popolazione, statistiche demografiche e condizioni di vita.

00:39:43 Graziano Onder. Geriatra, dirige il Dipartimento di Malattie cardiovascolari, endocrino-metaboliche e invecchiamento dell’Istituto Superiore di Sanità.

00:52:44 Marta Blangiardo. Professoressa di biostatistica nella facoltà di medicina e salute pubblica di Imperial College, London. Coordina il gruppo di biostatistica e data science del Centro per l’ambiente e la salute finanziato dal Medical Research Council britannico.

01:05:37 Lorenzo Monasta. Epidemiologo e Statistico, lavora presso l’IRCCS Materno Infantile “Burlo Garofolo” di Trieste in qualità di Dirigente Statistico e dal 2016 coordina la sezione italiana della rete Global Burden of Disease.

01:15:56 Patrizio Pezzotti. Statistico, da oltre trent'anni si occupa di epidemiologia delle malattie infettive. Attualmente responsabile del sistema di sorveglianza integrata COVID-19 e direttore del Reparto di Epidemiologia, Modelli Matematici e Biostatistica del Dipartimento Malattie Infettive dell'Istituto Superiore di Sanità.

01:38:18 Discussione

Modera Chiara Sabelli, giornalista scientifica.


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Il nemico nel piatto: cosa sapere dei cibi ultraprocessati

Il termine "cibi ultraprocessati" (UPF) nasce nella metà degli anni '90: noti per essere associati a obesità e malattie metaboliche, negli ultimi anni si sono anche posti al centro di un dibattito sulla loro possibile capacità di causare dipendenza, in modo simile a quanto avviene per le sostanze d'abuso.

Gli anni dal 2016 al 2025 sono stati designati dall'ONU come Decennio della Nutrizione, contro le minacce multiple a sistemi, forniture e sicurezza alimentari e, quindi, alla salute umana e alla biosfera; può rientrare nell'iniziativa cercare di capire quali alimenti contribuiscano alla salute e al benessere e quali siano malsani. Fin dalla preistoria, gli esseri umani hanno elaborato il cibo per renderlo sicuro, gradevole al palato e conservabile a lungo; questa propensione ha toccato il culmine, nel mezzo secolo trascorso, con l'avvento dei cibi ultraprocessati (UPF).