fbpx Giornalisti, parlate di crisi climatica | Scienza in rete

Lettera aperta ai media italiani. Giornalisti, parlate di crisi climatica, delle sue cause e delle soluzioni. Ne va del nostro futuro

Climate Media Center Italia ha scritto una lettera aperta ai media italiani: serve parlare di crisi climatica e delle sue soluzioni, a maggior ragione in campagna elettorale. La lettera è stata firmata da scienziati ed esperti di clima e ambiente, tra cui vari autori italiani dell'ultimo importante rapporto IPCC. Climate Media Center Italia ha contestualmente prodotto cinque consigli pratici su come comunicare il rischio climatico, rivolto a giornalisti e non solo.

La lettera è uscita in data 12 agosto 2022 sul quotidiano Domani.

Immagine: Pixabay

Tempo di lettura: 5 mins

È nostra responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire nel modo più chiaro ed efficace possibile di ogni seria minaccia che riguarda le persone e il nostro Paese. È dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate. Ondate di calore, siccità prolungate e incendi sono solo alcuni dei recenti gravi segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori. Tuttavia, le notizie diffuse dai media italiani mancano spesso di informare il pubblico sulle cause di questi eventi e le relative soluzioni. Questo nonostante il consenso della comunità scientifica sul legame tra l’aumento in frequenza e intensità di questi fenomeni e i cambiamenti climatici.

Tacere le vere cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare quali sono le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per il presente e il futuro delle nostre comunità. Le soluzioni esistono già e necessitano di essere messe in campo con urgenza. Per agire servono volontà politica e dialogo, a tutti i livelli della società, riconoscendo che le cause del cambiamento climatico sono le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili.

Il prossimo 25 settembre gli italiani voteranno per eleggere i propri rappresentanti in Parlamento. È importante, soprattutto in questo momento, che i cittadini partecipino al voto con la consapevolezza che il cambiamento climatico è una crisi che riguarda tutti i settori della società e che ha bisogno di essere affrontata dalla prossima legislatura con politiche proporzionate alla gravità del problema. Questi sono anche i messaggi di un recente appello rivolto ai partiti politici italiani pubblicato su La Repubblica Green&Blue.

Per queste ragioni, invitiamo tutti i media italiani a garantire una copertura dei temi legati alla crisi climatica e alla transizione ecologica avvalendosi di notizie scientifiche verificate, fonti qualificate ed evidenze solide. L’abitudine di presentare le questioni attinenti al clima dando spazio a voci “negazioniste” scientificamente errate è dannosa per il dibattito pubblico e offusca l’esistenza di un consenso scientifico sulle cause antropiche dell’attuale cambiamento climatico. Nel terzo volume del suo ultimo rapporto, l’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) ha ribadito la necessità di una immediata e consistente riduzione delle emissioni dei gas serra già in questo decennio e ha illustrato chiaramente, con una onesta esplicitazione delle incertezze, le opzioni più efficaci per centrare questi obiettivi, con riferimento ai settori dell’energia, dei trasporti, dell’edilizia, dell’industria e nella gestione delle foreste e dei suoli.

Siamo ancora in tempo per scegliere il nostro futuro climatico. Siamo ancora in tempo per scegliere un futuro sostenibile che metta al primo posto la sicurezza, la salute e il benessere delle persone, come previsto peraltro dai fondamentali obiettivi europei di riduzione delle emissioni del 55% al 2030 e di neutralità climatica al 2050. Possiamo farlo grazie a una corretta comunicazione, alla buona fede, e alla cooperazione tra noi tutti.

 

Promotore

Climate Media Center Italia

Firmatari

Davide Ascoli – Docente di Assestamento forestale e selvicoltura presso Università degli Studi di Torino

Roberto Buizza – Fisico presso Scuola Superiore Sant’Anna, Pisa

Carlo Cacciamani – Direttore ItaliaMeteo

Luca Carra – Docente di Comunicazione dei cambiamenti climatici e della sostenibilità ai master di comunicazione della Sissa di Trieste e Macsis di Università di Milano-Bicocca 

Carlo Carraro – Rettore Emerito e Docente di Economia Ambientale presso Università Ca’ Foscari, Venezia, Vice-Presidente IPCC WG III 

Stefano Caserini – Docente di Mitigazione dei cambiamenti climatici presso Politecnico di Milano

Claudio Cassardo – Docente di Fisica dell’atmosfera, clima e meteorologia presso Università degli Studi di Torino

Annalisa Cherchi – Prima ricercatrice presso Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (ISAC-CNR) di Bologna, Lead Author AR6-IPCC

Lorenzo Ciccarese – Dirigente tecnologo presso Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), National Focal Point IPBES

Erika Coppola – Ricercatrice presso UNESCO-ICTP Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics di Trieste, Lead Author AR6-IPCC

Susanna Corti – Dirigente di ricerca presso Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (ISAC-CNR) di Bologna, Lead Author AR6-IPCC

Maria Cristina Facchini – Direttrice Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima (ISAC), CNR, Bologna

Sandro Fuzzi – Dirigente di ricerca presso Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR (ISAC-CNR) di Bologna, Lead Author AR6-IPCC

Serena Giacomin – Presidente di Italian Climate Network

Filippo Giorgi – Direttore Sezione di Scienze della Terra presso UNESCO-ICTP Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics di Trieste

Piero Lionello – Docente di Meteorologia e oceanografia fisica presso Università del Salento, Lead Author AR6-IPCC

Valter Maggi – Docente di Geografia fisica e geomorfologia presso Università degli Studi di Milano Bicocca

Luca Mercalli – Presidente Società Meteorologica Italiana, giornalista scientifico presso International Weather Forum

Renzo Motta – Presidente della Società Italiana di Selvicoltura ed Ecologia Forestale

Elisa Palazzi – Docente di Fisica per il Sistema Terra e per il Mezzo Circumterrestre presso Università degli Studi di Torino

Claudia Tebaldi – Collaboratrice presso Climate Central, Lead Author AR6-IPCC

Giorgio Vacchiano – Docente di Gestione e pianificazione forestale presso Università degli Studi di Milano

Riccardo Valentini – Docente di Ecologia forestale presso Università della Tuscia, Presidente della Società Italiana per le Scienze del Clima

Elena Verdolini – Docente di Economia Politica presso Università degli Studi di Brescia, Senior Scientist presso RFF-CMCC European Institute on Economics and the Environment, Lead Author AR6-IPCC

Paolo Vineis – Docente di Epidemiologia ambientale presso Imperial College London

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Un ricordo del coraggio visionario di Vittorio Silvestrini

Vittorio Silvestrini è stato uno dei principali promotori della Città della Scienza, progetto nato negli anni ’90 con l'obiettivo di creare un modello di sviluppo innovativo nel Sud Italia. La sua visione andava oltre le politiche tradizionali e, nonostante le difficoltà incontrate e l'incomprensione della politica e dell’accademia, il suo contributo rimane un esempio di coraggio e lungimiranza per il futuro del Mezzogiorno e dell’Italia. Lo ricorda Luigi Amodio.

Nell'immagine di copertina: rielaborazione della foto di Vittorio Silvestrini alla Città della Scienza (1996)

Il fisico Vittorio Silvestrini è scomparso, dopo una lunga malattia, lo scorso 30 agosto, all’età di quasi 90 anni. “Vittorio”, lo chiamerò semplicemente per nome, in ragione della nostra lunga e stretta collaborazione, durata quasi trent'anni. Da quel giugno 1990, in cui cominciai a lavorare con lui e con Vincenzo Lipardi, l’altro vero protagonista della realizzazione di Città della Scienza, fino alla fine del 2017, quando i nostri rapporti si interruppero, soprattutto a causa del peggioramento delle sue condizioni di salute.