fbpx Una app per avere le molecole in 3D tra le dita | Scienza in rete

Una app per avere le molecole in 3D tra le dita

Tempo di lettura: 1 min

Molecules è un'applicazione per il rendering tridimensionale delle molecole. Le molecole possono essere ruotate, ingrandire o rimpicciolire spostando le dita sul display sfruttando touchscreen e zoom di iPhone e iPad. Facendo doppio tap sul display è possibile passare dalla struttura ball and stick alla struttura spacefilling.

L'app è direttamente collegata alle banche dati di RCSB Protein Data Bank e NCBI's PubChem dalle quali è possibile scaricare un numero praticamente illimitato di molecole. Oltra alla struttura è possibile visualizzare altri dati dettagliati su ciascuna molecola come composizione amminoacidica, peso molecolare o descrizione.
Le informazioni, una volta effettuato il download, possono essere consultate anche in assenza di connessione a internet. 

Per chi volesse visualizzare su Molecules strutture molecolari personalizzate, è possibile scaricarle sull'app tramite iTunes file sharing o attraverso l'uso di formati URL personalizzati. Per meggiori informazioni consultare il sito di supporto per Molecules.

Il codice sorgente di Molecules è disponibile sotto licenza BSD.

Video tutorial (in inglese) e anteprime dell'app:

[video:http://www.youtube.com/watch?v=Mf33YEScPPQ]
Video review by 

Molecules 1 Molecules 2 Molecules 3 Molecules 4


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Ricostruire le storie umane attraverso gli isotopi stabili: le mummie dei bambini sacrificati nei rituali inca

una mummia di Llullaillaco

L'analisi degli isotopi stabili offre uno strumento prezioso per ricostruire aspetti dell'alimentazione, delle migrazioni e delle condizioni climatiche delle antiche società, integrando i dati biologici con quelli archeologici e storici. Un esempio significativo è lo studio sulle mummie di bambini Inca sacrificati nel rito Capacocha, che ha rivelato informazioni dettagliate sul loro status sociale, le abitudini alimentari e l'ultimo viaggio prima del sacrificio, evidenziando l'accurata organizzazione imperiale e le credenze religiose.

La storia dell’umanità è un susseguirsi di adattamenti e di mutue interazioni tra umano e ambiente, che è possibile rintracciare attraverso lo studio dei resti biologici e della cultura materiale, delle fonti scritte e iconografiche. In particolare, i resti umani e animali provenienti dai contesti archeologici costituiscono un archivio biologico di informazioni che rappresentano una fonte essenziale per ricostruire le dinamiche preistoriche e storiche.