fbpx Una app per avere le molecole in 3D tra le dita | Scienza in rete

Una app per avere le molecole in 3D tra le dita

Primary tabs

Tempo di lettura: 1 min

Molecules è un'applicazione per il rendering tridimensionale delle molecole. Le molecole possono essere ruotate, ingrandire o rimpicciolire spostando le dita sul display sfruttando touchscreen e zoom di iPhone e iPad. Facendo doppio tap sul display è possibile passare dalla struttura ball and stick alla struttura spacefilling.

L'app è direttamente collegata alle banche dati di RCSB Protein Data Bank e NCBI's PubChem dalle quali è possibile scaricare un numero praticamente illimitato di molecole. Oltra alla struttura è possibile visualizzare altri dati dettagliati su ciascuna molecola come composizione amminoacidica, peso molecolare o descrizione.
Le informazioni, una volta effettuato il download, possono essere consultate anche in assenza di connessione a internet. 

Per chi volesse visualizzare su Molecules strutture molecolari personalizzate, è possibile scaricarle sull'app tramite iTunes file sharing o attraverso l'uso di formati URL personalizzati. Per meggiori informazioni consultare il sito di supporto per Molecules.

Il codice sorgente di Molecules è disponibile sotto licenza BSD.

Video tutorial (in inglese) e anteprime dell'app:

[video:http://www.youtube.com/watch?v=Mf33YEScPPQ]
Video review by 

Molecules 1 Molecules 2 Molecules 3 Molecules 4


Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Restaurare la natura: perché proteggere non basta più

montagne con bosco al tramonto

Proteggere non basta più: per contrastare la perdita di biodiversità e i cambiamenti climatici bisogna ripristinare gli ecosistemi perduti. È la sfida del secolo, ma anche una grande opportunità: ne parliamo con l'ecologo Roberto Danovaro, autore di "Restaurare la natura" (Edizioni Ambiente).

Se le condizioni del pianeta ci preoccupano, è difficile leggere un libro che tratta questi temi senza farsi venire una certa ansia. Perché il punto di partenza è chiaro: la nostra specie ha causato danni enormi, impattando significativamente il 75% delle terre emerse e il 66% dei mari. Nei prossimi 30 anni potremmo perdere da mezzo milione a un milione di specie.