fbpx ChemCam, buona la prima! | Page 7 | Scienza in rete

ChemCam, buona la prima!

Read time: 2 mins

La prima sommaria analisi dei dati raccolti da Curiosity nel test di prova di ChemCam indica che lo strumento sta funzionando alla perfezione. Già spunta, però, un piccolo mistero da chiarire.

Una prestazione davvero eccellente, questo in sintesi il giudizio del team del Los Alamos National Laboratory che ha la responsabilità diretta della gestione di ChemCam, il delicato strumento frutto della collaborazione franco-statunitense incaricato di svelare i segreti delle rocce di Marte. Davvero significative anche le immagini dell'esperimento diffuse dalla NASA. Secondo le dichiarazioni di Roger Wiens, Principal investigator del team di ChemCam, la qualità degli spettri raccolti dallo strumento è paragonabile a quelli raccolti nelle fasi di sperimentazione a Terra.

Le prime analisi di Coronation, la roccia che è stata il primo bersaglio degli impulsi laser di ChemCam sul suolo marziano, indicano una composizione sostanzialmente basaltica, in linea dunque con quanto ci si attendeva. In occasione del primo lampo laser – e solo in tale circostanza – gli spettri raccolti dallo strumento hanno però individuato anche un eccesso di magnesio e idrogeno. Anche se si dovranno attendere analisi più approfondite per riuscire a decifrare quella strana presenza, già è stata avanzata una prima ipotesi, che attribuisce la rilevazione alla polvere che ricopriva la roccia.

In attesa dei risultati, su Marte non si perde tempo ed è già stato individuato il prossimo obiettivo di ChemCam: si tratta di un gruppo di rocce nella zona investita dai retrorazzi della sonda al suo arrivo e battezzata Goulburn.

Los Alamos National Laboratory

Autori: 
Sezioni: 
Marte

prossimo articolo

Salute per tutti, salute globale = OMS?

Presentata a gennaio 2025 la più impegnativa proposta di riforma dell’Organizzazione mondiale della sanità, in parallelo con la furia distruttrice avviata dalla nuova amministrazione Trump. Sarà possibile e sostenibile, considerando tra l’altro che una riorganizzazione strutturale deve passare dallo scambio e dalla condivisione delle conoscenze scientifiche con l’intera comunità globale?

Il 29 maggio 2020, il presidente Donald Trump annunciava che gli Stati Uniti avrebbero interrotto i rapporti con l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e reindirizzato i fondi alle priorità sanitarie globali degli Stati Uniti. A giustificazione del provvedimento la cattiva gestione da parte dell'OMS della pandemia di Covid-19, l’incapacità di adottare azioni urgenti in altre crisi sanitarie globali e l'insufficiente indipendenza dalla politica degli Stati Membri con maggior potere decisionale.