fbpx Scientific data sharing: ricerca e open science, un workshop | Scienza in rete

Scientific data sharing: ricerca e open science, un workshop

Tempo di lettura: 3 mins

Lo sviluppo di modelli e strumenti per una maggiore e più efficace condivisione dei dati rappresenta attualmente uno degli obiettivi prioritari per il mondo della ricerca. Mettere in comune dati e conoscenze non può che essere un fattore di progresso e un elemento in grado di favorire pratiche scientifiche più rigorose e trasparenti. E non solo! Tutti, dai singoli cittadini alle istituzioni, possono beneficiare dei vantaggi offerti da questa rivoluzione.

A fronte di vantaggi e potenzialità, alcuni importanti interrogativi devono, tuttavia, trovare una risposta:

  • Esiste attualmente un consenso generale sul significato di Open Science?
  • Dall’incessante cambiamento dei processi e dei modelli di produzione di conoscenza scientifica, emerge qualche aspetto che potrebbe portarci a riconsiderare l'attuale definizione di Open Science?
  • Come possono Open Science e Open data avvicinare le distanze tra scienza e società?
  • Quali sono e come potrebbero essere superati gli ostacoli sociali, etici e legali che si frappongono al raggiungimento di una sostenibile condivisione dei dati, e che ruolo potrebbero avere in questo senso le nuove tecnologie di comunicazione?

L’incontro Scientific data sharing: an interdisciplinary workshop, che si terrà ad Anagni dal 2 al 4 settembre 2013, vuole dare l'opportunità ad alcuni fra i principali esperti internazionali di Open Science e Open data di trovare risposte a queste domande. Quest'iniziativa vuole rappresentare anche un'occasione di incontro fra scienziati e cittadini, in modo che questi ultimi possano, oltre a scoprire risvolti della pratica scientifica scarsamente trattati nei tradizionali canali di comunicazione, offrire le proprie opinioni.

L'interdisciplinarietà è un elemento caratterizzante di questo workshop. La scelta delle sessioni e dei relatori è stata compiuta con la convinzione che la natura delle tematiche richiedesse il confronto fra i punti di vista di studiosi che, pur impegnati in ambiti differenti, siano accomunati dalla volontà di promuovere una scienza aperta e trasparente.

Il convegno sarà strutturato in quattro sessioni:

-      Open data for Open Science riguarderà i fondamenti epistemologici dell'Open Science, con una particolare attenzione ai principi dell'Open data e all'impatto delle nuove tecnologie sulla diffusione del sapere scientifico;

-      Data sharing in the scientific practice: experiences from different research fields, nel corso della quale saranno presentate analisi empiriche delle pratiche di condivisione dei dati scientifici in diversi campi di ricerca (archeologia, biodiversità, biomedicina, genetica e genomica, psicologia);

-      Challenges for data sharing in human Biosciences sarà dedicata alla discussione delle barriere sociali, etiche e legali alla condivisione dei dati prodotti in studi in cui sono coinvolti soggetti umani e a ciò che può essere fatto per superarle;

-      Intelligent data openness sarà dedicata alla transizione da data sharing a data openness e si concluderà con la tavola rotonda Six questions to understand Open data nel corso della quale i relatori saranno chiamati a proporre il loro punto di vista.

Il programma del convegno prevede la partecipazione di esperti italiani e stranieri: Geoffrey Boulton, Alvis Brazma, Jennifer Molloy, Neela Enke, Jelte Wicherts, Catherine Heeney, Jorge Contreras, Silvia Bencivelli, Andrea Cerroni, Bernardino Fantini, Ilaria Fava, Roberto Lattanzi, Daniela Luzi, Deborah Mascalzoni e Fabio Parenti.

Chiunque fosse interessato a partecipare al workshop può farlo iscrivendosi gratuitamente tramite il form on-line 

Web site: Opening Science to Society

Articoli correlati

Scienza in rete è un giornale senza pubblicità e aperto a tutti per garantire l’indipendenza dell’informazione e il diritto universale alla cittadinanza scientifica. Contribuisci a dar voce alla ricerca sostenendo Scienza in rete. In questo modo, potrai entrare a far parte della nostra comunità e condividere il nostro percorso. Clicca sul pulsante e scegli liberamente quanto donare! Anche una piccola somma è importante. Se vuoi fare una donazione ricorrente, ci consenti di programmare meglio il nostro lavoro e resti comunque libero di interromperla quando credi.


prossimo articolo

Se il corpo cambia, cambia l'anima, cambia la società: Emilia Peréz

uno screenshot dal film Emilia Perez

Un’ovazione di nove minuti all’anteprima del festival di Cannes, il golden globe per il miglior film musicale, 13 nomination agli Oscar,  ma anche tante critiche in Messico, ancora prima dell’uscita nelle sale e ora un alternarsi di commenti positivi e negativi sulla stampa italiana ed europea. Emilia Perez racconta di un boss del narcotraffico che affronta un percorso di riassegnazione di genere e pone a noi spettatori domande esplicite e sotterranee. E, con buona pace di Trump che riconosce i soli generi maschile e femminile, induce a pensare ai corpi, anche rispetto alla cultura.

Cover: uno screenshot del film Emilia Perez, da Wikimedia Commons.

Joaquín Archivaldo Guzmán Loera detto El Chapo (il tappo) è stato un potente boss del narcotraffico messicano, capo del cartello di Sinaloa, sin dagli anni ’80 fino al 2017, quando fu estradato negli USA dopo varie evasioni dalle carceri messicane e dopo aver fatto fuori gli altri cartelli, in particolare quello di Juárez. Deve scontare la pena dell’ergastolo in regime di massima sicurezza, mentre l’organizzazione è ora gestita dal figlio Ovidio Guzmán. Cinque i libri tradotti in italiano sulla storia de El Chapo, l’ultimo del 2024 (El Chapo.