fbpx H5N1: sicurezza batte trasparenza | Scienza in rete

H5N1: sicurezza batte trasparenza

Primary tabs

Read time: 2 mins

Un po’ malvolentieri, e sottolineando la loro contrarietà, ma sia Albert Osterhaus, dell’Erasmus Medical Center di Rotterdam, sia Yoshihiro Kawaoka, dell’Università del Wisconsin, a Madison, si sono piegati alle richieste del National Science Advisory Board for Biosecurity, l’organismo governativo statunitense: entrambi i gruppi di ricerca stanno apportando tagli e modifiche ai loro lavori, sottoposti rispettivamente a Science e Nature, per evitare che  qualche malintenzionato li possa riprodurre, scatenando la pandemia del secolo.

Negli studi che terrorizzano le autorità USA, e di cui Scienzainrete ha già parlato, si sono infatti riusciti a creare in laboratorio ceppi di virus A/H5N1 (quello dell’influenza aviaria) potenzialmente in grado di trasmettersi da uomo a uomo. Una capacità che renderebbe davvero minacciosa l'altissima letalità di questo virus, che per ora si può prendere solo da uccelli infetti.

Secondo quanto riportato dai giornali stamattina, i direttori di Science e Nature avevano ricevuto dalle autorità statunitensi l’invito senza precedenti a non pubblicare i dati salienti degli esperimenti. Questa sera si è saputo che i ricercatori, pur recalcitrando, hanno accettato di censurare i loro paper.

Il direttore di Science, Bruce Alberts, ha dichiarato che non pubblicherà nulla senza il placet delle autorità, ma ha anche ribadito la necessità di mettere i dati oscurati a disposizione degli esperti qualificati che li richiederanno. Per questo sta discutendo con le autorità stesse un meccanismo di controllo: bisognerà capire però quali saranno i criteri per decidere chi potrà avere accesso a queste informazioni.

 Science, 22 dicembre 2011

 

Autori: 
Sezioni: 
Virus

prossimo articolo

Limiti planetari: la Terra oltre il punto di non ritorno?

Il modello dei limiti planetari, seppur con alcuni limiti, identifica soglie critiche per la stabilità della Terra. Ma intanto, secondo l'ultimo aggiornamento, sei su nove limiti sono già stati superati.

Nel 2009, un team di 28 scienziati, guidato da Johan Rockström e Will Steffen, ha introdotto il concetto di "limiti planetari". Questo modello, basato su un'analisi scientifica rigorosa, identifica nove processi critici essenziali per la stabilità e la resilienza del sistema Terra, e definisce le soglie ecologiche da rispettare per evitare cambiamenti irreversibile. L'Antropocene ha reso urgente quantificare quanto il sistema Terra possa sopportare senza collassare, evitando cambiamenti improvvisi e disastrosi.