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Sul dolce resistono al caldo

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Presto, per conservare i vaccini costituiti da virus vivi, la catena del freddo potrebbe non servire più. Da oltre Manica viene infatti una scoperta potenzialmente in grado di rivoluzionare il mondo dei vaccini. I ricercatori britannici coordinati da Matthew G.Cottingham, del Jenner Institute dell’Università di Oxford, hanno infatti verificato la sicurezza e l’efficacia del metodo semplice ed economico messo a punto dalla Nova Bio-Pharma Technologies: cristallizzati su membrane stabilizzate con saccarosio e trealosio, i vettori virali ricombinanti di un poxvirus e di un adenovirus si sono conservati per oltre sei mesi a temperature fino a 45 °C. Dopo questo tempo, bastava scioglierli con una soluzione fluida per ritrovare immediatamente quasi intatta la carica virale iniziale. Basterebbe quindi predisporre queste membrane in apposite siringhe per eliminare, perfino a temperature tropicali, la necessità di ricorrere a frigoriferi per la conservazione e il trasporto del materiale anche nelle zone più remote dei paesi in via di sviluppo, anche se prive di energia elettrica, riducendo notevolmente i costi e aumentando l’accessibilità ai vaccini.

 Sci Transl Med 2010; 2: 19ra12 doi: 10.1126/scitranslmed.3000490

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prelievo di sangue in un uomo

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I risultati di un nuovo studio suggeriscono che i programmi di screening spontanei per i tumori della prostata, a partire dalla misurazione del PSA, portano benefici limitati in termini di riduzione della mortalità a livello di popolazione, ma causano la sovradiagnosi in un numero elevato di uomini. Questo significa che a molti uomini verrà diagnosticato e curato (con tutte le conseguenze delle cure) un tumore che non avrebbe in realtà mai dato sintomi né problemi.