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L’AI potrebbe aiutarci ad andare d'accordo?

grafica con cervello e chip

L'AI, spesso criticata per la standardizzazione dei suoi contenuti, potrebbe trasformare questo limite in un punto di forza nei dibattiti su temi divisivi. Come hanno mostrato alcuni esperimenti, Chatbot come la Habermas Machine e Debunkbot mostrano risultati promettenti nella mediazione di controversie e nel contrasto alle teorie complottistiche. Pur considerando gli attuali limiti, il futuro di queste tecnologie potrebbe essere non nella sostituzione, ma nel supporto ai processi di decisione umani.

In un loro recente studio, Anderson, Shah e Kreminsky, un ricercatore indipendente e due ricercatori della Santa Clara University, hanno messo in guardia rispetto ai rischi di appiattimento e omogeneizzazione delle idee prodotte con il supporto di un Large Language Model (nel caso di studio, ChatGpt). Il rischio di appiattimento individuato è stato soprattutto semantico e linguistico.

Sesso e genere: a che punto siamo con la rivoluzione?

Negli ultimi trent'anni, la medicina di genere ha compiuto un radicale percorso di trasformazione, passando da un approccio androcentrico a un modello inclusivo che studia le differenze di sesso e genere come determinanti della salute. Con l'adozione di linee guida internazionali, la ricerca medica sta ridefinendo i propri standard, promuovendo un'analisi più completa e intersezionale dei dati sanitari. Nonostante le resistenze e i tentativi di ostacolare questo progresso - come dimostrato dagli attacchi dell'amministrazione Trump alla ricerca scientifica - l'obiettivo rimane costruire un sistema sanitario capace di riconoscere le specificità individuali e combattere le disuguaglianze.

Da quando The Yentl syndrome (1991) della cardiologa Bernardine Healy ha definitivamente sconquassato l’impianto androcentrico della medicina occidentale, illusoriamente “neutro e universale”, gli ultimi tre decenni hanno visto affermarsi l’urgenza di studiare e comprendere come le differenze di sesso e genere influenzino i determinanti medici e non medici della salute.

I radionuclidi e gli esami medici messi in crisi dagli impianti nucleari

Tra diagnostica e cure oncologiche, sono numerose le attività cliniche che utilizzano ogni giorno i radionuclidi prodotti all’interno di speciali reattori. I centri di produzione sono però scarsi e sempre meno efficienti.

Ottobre 2024, Olanda Settentrionale. Mentre il vento si porta via gli ultimi segni dell’estate, poco lontano dalle spiagge di Petten un gruppo di ingegneri nucleari esplora con una sonda ottica l’interno di una tubatura. Sullo schermo appare una piccola ma seria deformazione, che li costringe a rimandare ancora per giorni la riaccensione programmata dell’High Flux Reactor (HFR).

COP16 a Roma: un accordo sui fondi per la biodiversità

La COP16 di Roma si è chiusa dopo tre giorni di intense negoziazioni con l'approvazione dei documenti su finanziamenti e monitoraggio, oltre alla definizione della roadmap che arriva fino al 2030. Un risultato migliorabile, ma che non era affatto scontato, una conquista fragile su cui bisogna lavorare.

 

La sessione bis della COP16 si è conclusa con la sospirata risoluzione dei nodi che erano ancora in sospeso per l’attuazione della strategia globale per la biodiversità. Il secondo appuntamento si è tenuto presso la sede della FAO a Roma, dal 25 al 27 febbraio, per riprendere il discorso interrotto bruscamente a Cali, in Colombia.

Trump: attacco alla scienza o alla libertà?

Le grandi riviste scientifiche e il mondo accademico stanno cominciando a reagire agli attacchi della nuova amministrazione Trump, si moltiplicano appelli, condanne e prese di posizione, nonché gli inviti a organizzarsi e rispondere. Sarà sufficiente?

Come un pugile groggy per i troppi pugni presi, ma che non vuole gettare la spugna, la comunità scientifica internazionale sta cominciando a prendere posizione contro le iniziative devastanti della nuova amministrazione Trump ai danni della ricerca, combinate con la politica dei tagli indiscriminati di Elon Musk.

COP16 a Roma: la sfida di un approccio olistico per la biodiversità

Dal 25 al 27 febbraio, Roma ospita la Conferenza delle Parti per la biodiversità, che riprenderà gli argomenti rimasti in sospeso a seguito della sospensione della COP16 a Cali, in Colombia, per mancanza di quorum. I temi cardine saranno i finanziamenti, i metodi di monitoraggio e l’integrazione con altri programmi. La crisi della biodiversità, infatti è strettamente legata alla disponibilità di risorse idriche e alimentari, alla salute e al cambiamento climatico e occorre un approccio olistico

Crediti foto: James Wainscoat su Unsplash

Questa settimana, dal 25 al 27 febbraio, si svolge a Roma, presso la sede della FAO, i lavori della Conferenza delle Parti (COP) sulla biodiversità, una sorta di “COP16 bis”, che mira a riprendere le negoziazioni interrotte bruscamente a Cali lo scorso novembre (su Scienza in rete ne abbiamo parlato qui).