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Galileo, come lo celebra Firenze

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Galileo. Immagini dell'universo dall'antichità al telescopio. È con questa mostra a carattere storico, aperta a Palazzo Strozzi dal 13 marzo al 30 agosto 2009 e curata da Paolo Galluzzi, direttore del Museo di Storia delle Scienze, che Firenze celebra l'Anno internazionale dell'astronomia in occasione dei 400 anni dalle prime osservazioni del cielo da parte di uno dei suoi figli più celebri, Galileo Galilei.

La mostra propone - come si può leggere nella presentazione sulla Home page del sito http://www.galileofirenze.it/ - un viaggio nell'immagine del cielo che nel corso del tempo l'uomo si è dato. Si inizia con le visioni mistiche e poetiche dell'antico Egitto e della Mesopotamia; si prosegue con le cosmogonie greche caratterizzate dalle geniali sfere omocentriche di Eudosso, si attraversano le architetture planetarie di Tolomeo e dell'astronomia araba, si rievocano le rielaborazioni cristiane, si approda infine alle tesi eliocentriche di Copernico che ispirarono Galileo e Keplero, gli studiosi che offrirono un contributo determinante all'affermazione definitiva, con Newton, di una nuova concezione dell'universo.

La mostra è arricchita da applicazioni multimediali e filmati divulgativi. Il percorso tra scienza e arte è illustrato da reperti archeologici, strumenti scientifici di eccezionale bellezza e ingegnosità, atlanti celesti, disegni, dipinti (spettacolari affreschi pompeiani inediti, oltre a Botticelli, Rubens, Guercino), sculture, preziosi codici miniati e straordinari modelli cosmologici funzionanti realizzati per la circostanza. Tra gli oggetti più spettacolari il monumentale arazzo astronomico di Toledo, l'Atlante Farnese, il misterioso dipinto Linder Gallery Interior esposto per la prima volta e il cannocchiale di Galileo.

La mostra si addentra anche nell'universo delle paure e speranze del genere umano, descrivendo i rapporti tra astronomia e astrologia, le relazioni che l'immaginazione da sempre suggerisce tra le configurazioni degli astri, da un lato, e il potere, la musica, la medicina, la formazione del carattere e delle inclinazioni, fino al fascino straordinario che la cosmologia ha esercitato sull'architettura e sull'arte, dall'altro.