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Evo-Devo
L'evoluzione non procede per piccoli cambiamenti graduali ma procede con salti quantitativi.
Un grosso cambio di architettura all'interno di una specie può essere dovuto a piccoli cambiamenti quantitativi. Invece uno spostamento qualitativo, un cambio adattativo della struttura può essere molto complicato. Questa la tesi di Alessandro Minelli.
Di seguito tre casi in cui la biologia dello sviluppo interviene per spiegare perché l'evoluzione ha seguito una strada piuttosto che un'altra.
Le vertebre delle giraffe
Consumo di energia nucleare nel 2007
Consumo di energia idroelettrica nel 2007
Cambio della guardia all'Aiea di Vienna
Tracce, finalmente!
Per quasi quarant'anni, parlando delle missioni lunari, qualcuno ha gridato all'imbroglio, bollandole tutte come squallide messinscene. Ha avuto vita facile perchè, purtroppo, neppure con il telescopio spaziale si poteva documentare la presenza sul suolo lunare di quanto avevano abbandonato gli astronauti delle missioni Apollo.
La Bellezza e L'Epistemologia
Vorrei proporre una definizione della bellezza basata sulla nostra immersione in un contesto sistemico e in un vasto processo coevolutivo: la bellezza si manifesta ed è da noi riconosciuta grazie all'interazione e al reciproco adattamento dinamico tra noi e il contesto ambientale. Questo sistema si evolve nel tempo e così pure l'adattamento, quindi la bellezza ha carattere storico e dipende dalle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche dell'ambiente, dalle caratteristiche psicobiologiche degli umani, ma anche dagli specifici contesti culturali e geografici.
Il cannocchiale e il pennello.
Galileo Galilei è il pioniere della nuova scienza, tra i massimi artefici di quella rivoluzione scientifica iniziata nel Seicento in Europa e di cui tutti noi, oggi, siamo figli. Per tutto quello che ha fatto è giustamente considerato il più grande e famoso scienziato italiano di ogni tempo.
Rette più alte per chi può permetterselo
Intervenendo in un dibattito sul futuro dell'università organizzato dal PDL presso il Senato, il ministro del Tesoro Giulio Tremonti ha sostenuto che sarebbe un bene aumentare le rette universitarie per chi può permetterselo. Certo che questo non risolve i problemi eonomici degli atenei, ma introduce un principio di responsabilità. Per quanto riguarda invece i ricercatori "a vita", meglio prevedere a un certo punto una corsia preferenziale per farli entrare nella scuola o nel pubblico impiego.