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Guarda che Lune!

20 luglio 1969. Anzi 21, quasi mattina in Italia. Ero in un "campo scientifico" in montagna, nel Lazio, insieme ad un sacco di altri ragazzi e ragazze, liceali come me. Ricordo che avevo un gran sonno ma non era certo possibile andare a dormirci su, si trattava dopotutto di essere spettatori del primo sbarco sulla Luna, della prima pedata al nostro satellite da parte di un essere umano. Ricordo delle immagini confuse su un piccolo televisore in bianco e nero. di TOMMASO MACCACARO

Università, troppi tagli e poco dialogo

Il tema dell'università si sta imponendo all'attenzione dei media, in attesa di conoscere i dettagli della riforma annunciata dal ministro Gelmini. Scienzainrete ha da tempo avviato una discussione, aperta con un editoriale di Alberto Mantovani (11 giugno) e continuata con gli interventi di Daniele Checchi (20 giugno), Carlo Bernardini (30 giugno) e Marino Regini (6 luglio). Oggi un nuovo intervento, che mette a fuoco tre problemi: il nostro paese non "crede" e quindi non "investe" nell'alta formazione, le riforme vengono elaborate senza dialogo con la comunità scientifica; spesso manca la coerenza tra l'annuncio dell'azione riformatrice e l'azione stessa. Come avviene nel caso degli strumenti di valutazione.

Staminali sì, basta che non siano embrionali

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Ricerca
Un bando di finanziamenti, emanato dal Ministero della salute, esclude la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Ed è subito giallo. La legge italiana non vieta di studiare le embrionali, purché importate dall'estero. Ma il sottosegretario Fazio dice che l'esclusione recepisce un suggerimento elle Regioni. Le quali negano recisamente. Intanto Elena Cattaneo e altre due ricercatrici portano il caso su Nature.
Correlazione degli articoli

Vita da precari

I laboratori di ricerca non sono luoghi di lavoro qualsiasi. In tutto il mondo sono frequentati da ricercatori che vi lavorano stabilmente, con contratti a tempo indeterminato, o meno stabilmente, con progetti a termine. Le figure di coloro che fanno ricerca a tempo determinato sono le più varie: studenti, borsisti, assegnisti, ricercatori a progetto. L'Italia non fa eccezione. Tranne, forse, nella dimensione temporale del fenomeno. Alcuni (forse troppi) ricercatori sono "stabilmente" a tempo indeterminato.

Virus mansueto ma non troppo

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Da oggi si sa qualcosa di più del virus H1N1 responsabile della pandemia di influenza in corso. Yoshihiro Kawaoka, giapponese distaccato presso la University of Wisconsin a Madison, ha collaborato con una serie di laboratori del Sol levante per esaminare in vitro e in vivo alcuni ceppi virali responsabili dell’infezione, tra cui A/California/04/09, proveniente da uno dei primi casi individuati in California.
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