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Trump: attacco alla scienza o alla libertà?

Le grandi riviste scientifiche e il mondo accademico stanno cominciando a reagire agli attacchi della nuova amministrazione Trump, si moltiplicano appelli, condanne e prese di posizione, nonché gli inviti a organizzarsi e rispondere. Sarà sufficiente?

Come un pugile groggy per i troppi pugni presi, ma che non vuole gettare la spugna, la comunità scientifica internazionale sta cominciando a prendere posizione contro le iniziative devastanti della nuova amministrazione Trump ai danni della ricerca, combinate con la politica dei tagli indiscriminati di Elon Musk.

COP16 a Roma: la sfida di un approccio olistico per la biodiversità

Dal 25 al 27 febbraio, Roma ospita la Conferenza delle Parti per la biodiversità, che riprenderà gli argomenti rimasti in sospeso a seguito della sospensione della COP16 a Cali, in Colombia, per mancanza di quorum. I temi cardine saranno i finanziamenti, i metodi di monitoraggio e l’integrazione con altri programmi. La crisi della biodiversità, infatti è strettamente legata alla disponibilità di risorse idriche e alimentari, alla salute e al cambiamento climatico e occorre un approccio olistico

Crediti foto: James Wainscoat su Unsplash

Questa settimana, dal 25 al 27 febbraio, si svolge a Roma, presso la sede della FAO, i lavori della Conferenza delle Parti (COP) sulla biodiversità, una sorta di “COP16 bis”, che mira a riprendere le negoziazioni interrotte bruscamente a Cali lo scorso novembre (su Scienza in rete ne abbiamo parlato qui).

Lettera di Elena Cattaneo a Scienza in rete: fondi stabili per la ricerca e regole chiare di valutazione

Riceviamo e pubblichiamo la lettera della Senatrice Elena Cattaneo che riassume le vicende delle ultime settimane in merito alla politica della ricerca, con un invito a non considerare il lavoro concluso ma a vigilare affinché gli impegni siano mantenuti.

Caro direttore,

nelle ultime settimane, in Parlamento, tra la comunità scientifica e, non da ultimo, su questa testata, sono successe alcune cose che vorrei riassumere qui di seguito per non perderne i frutti e per dare il giusto riconoscimento a chi vi ha contribuito.

Morire di aborto mancato. In Italia, nel 21° secolo

“Senza spegnere la voce” (Nous Editrice, 2025), della giornalista Giorgia Landolfo, racconta la storia vera di una giovane donna morta di sepsi nel 2016 a Catania. Un aborto terapeutico le avrebbe salvato la vita, ma tutti i medici del reparto erano obiettori di coscienza.

Valentina Milluzzo aveva 32 anni ed era finalmente riuscita a coronare il sogno di una gravidanza. Aspettava due gemelli, era alla diciassettesima settimana di attesa. Il 29 settembre del 2016, nel corso di una visita di controllo, il ginecologo la informò che c’erano dei problemi. Il giorno stesso la donna fu ricoverata all’Ospedale Cannizzaro di Catania: aveva il collo dell’utero dilatato e uno dei due sacchi amniotici già affacciato in vagina. Era alle soglie di un aborto spontaneo.

Approvata la mozione Cattaneo sulla ricerca. Ora speriamo che le cose cambino davvero

La mozione in difesa della ricerca scientifica presentata il 18 febbraio in Senato da Elena Cattaneo - e sostenuta da un appello su Scienza in rete - è stata approvata all'unanimità. Vi è dunque, almeno a parole, l'accordo per dare più fondi alla ricerca, tempi certi ai bandi, e un'Agenzia per la valutazione dei progetti da finanziare. Silvio Garattini ha firmato la petizione e si augura che non restino, come al solito, solo parole. La ricerca è fondamentale per la nostra economia, ma anche per la nostra salute. Merita quindi tutta la nostra attenzione e sostegno.

La ricerca scientifica in Italia è ormai al lumicino da troppo tempo. È tuttavia incoraggiante che ieri la mozione disposta dalla Senatrice a vita Elena Cattaneo sia stato accolta all’unanimità dal Senato, sperando che alle buone intenzioni seguano i fatti.

La crisi climatica mette a rischio i siti naturali patrimonio dell’UNESCO

iceberg

Il riscaldamento globale minaccia molti siti naturali patrimonio dell'umanità: secondo uno studio, la crisi climatica esporrà quasi tutti i siti UNESCO a eventi estremi entro il 2100, con impatti particolarmente gravi nelle regioni tropicali. Tuttavia, scenari di basse emissioni potrebbero ancora preservare luoghi iconici come Ilulissat e la Grande barriera corallina.

A Ilulissat Icefjord nascono gli iceberg. In Groenlandia, 250 chilometri a nord del Circolo Polare Artico, enormi blocchi di ghiaccio si staccano dalla calotta e finiscono in mare. Non ci sono molti luoghi come questo. Dal 2004, il fiordo è riconosciuto sito naturale patrimonio dell'umanità dall'UNESCO, agenzia delle Nazioni unite che si occupa, tra le altre cose, di tutela del paesaggio.