fbpx All | Page 6 | Scienza in rete

All

Lenacapavir: la nuova frontiera della PrEP contro l’HIV

Due iniezioni l’anno per proteggersi dall’HIV con un’efficacia vicina al 100%. Il lenacapavir, già utilizzato per trattare l’infezione nei pazienti con resistenza ai farmaci, potrebbe presto rivoluzionare la prevenzione. Mentre l’EMA valuta la sua approvazione, i dati delle sperimentazioni cliniche ne confermano il potenziale straordinario.

Due iniezioni l’anno per prevenire l’infezione da HIV. Non un vaccino, ma quasi. Il lenacapavir è un farmaco che finora è stato utilizzato come cura per quei pazienti con HIV multiresistente ai trattamenti disponibili. Presto però potrebbe essere impiegato anche per la prevenzione dell’infezione, all’interno di quella strategia che viene chiamata PrEP, la profilassi pre-esposizione.

Due sistemi AI sono riusciti a replicarsi: la linea rossa è stata oltrepassata?

Due robot uno di fronte all'altro che si guardano e si stringono la mano

Il 9 dicembre 2024, sulla piattaforma online arXiv, che accoglie articoli da sottoporre alla revisione della comunità scientifica, è apparsa una ricerca che, se potesse avere un suono, sarebbe quello di un allarme: due sistemi di AI sono riusciti a replicarsi. I ricercatori, sin dal titolo dell’articolo, parlano di una “linea rossa” che i sistemi di intelligenza artificiale non avrebbero dovuto superare. Che cos’è successo nello specifico? Perché la replicabilità era una linea rossa?

Nell’articolo firmato da Xudong Pan, Jiarun Dai, Yihe Fan e Min Yang, ricercatori della School of Computer Science della Fudan University, si riporta come, attraverso ben dieci test, il sistema AI Llama-3.1-70B-Instruct di Meta e il sistema Qwen2.5-72B-Instruct di Alibaba siano riusciti a replicarsi, ovverosia a riprodurre autonomamente delle copie di sé stessi.

L’insostenibile invisibilità del software

codice software

Essenziale ma spesso dimenticato, il software di ricerca è il motore nascosto della produzione scientifica. Pur contribuendo in modo decisivo alla scoperta e alla riproducibilità dei risultati, rimane in ombra nei criteri di valutazione accademica: riconoscerne il valore significa non solo garantirne la conservazione e la citazione, ma anche rafforzare la scienza aperta e la qualità della ricerca.

Si racconta che negli Stati Uniti, sul finire degli anni ’30, uno sceneggiatore si sedette davanti al produttore della Paramount e consegnasse al famoso regista Ernst Lubitsch 200 pagine bianche, invitandolo a mettere lì il suo già leggendario Lubitsch touch. Una provocazione usata per sottolineare come il lavoro degli sceneggiatori, pur essenziale, restasse sistematicamente nell’ombra nonostante desse corpo alla visione e alle scelte di registi geniali come Lubitsch, appunto.

Salute per tutti, salute globale = OMS?

Presentata a gennaio 2025 la più impegnativa proposta di riforma dell’Organizzazione mondiale della sanità, in parallelo con la furia distruttrice avviata dalla nuova amministrazione Trump. Sarà possibile e sostenibile, considerando tra l’altro che una riorganizzazione strutturale deve passare dallo scambio e dalla condivisione delle conoscenze scientifiche con l’intera comunità globale?

Il 29 maggio 2020, il presidente Donald Trump annunciava che gli Stati Uniti avrebbero interrotto i rapporti con l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e reindirizzato i fondi alle priorità sanitarie globali degli Stati Uniti. A giustificazione del provvedimento la cattiva gestione da parte dell'OMS della pandemia di Covid-19, l’incapacità di adottare azioni urgenti in altre crisi sanitarie globali e l'insufficiente indipendenza dalla politica degli Stati Membri con maggior potere decisionale.

Influenza aviaria: una marcia lenta ma continua

pollame

Il virus dell'influenza aviaria H5N1 sta dimostrando una preoccupante capacità di infettare non solo gli uccelli ma anche diverse specie di mammiferi, inclusi recentemente i bovini negli Stati Uniti. Sebbene il virus non abbia ancora acquisito la capacità di trasmettersi in modo efficace tra gli esseri umani, la sua continua evoluzione e adattamento a nuove specie rappresenta un rischio significativo per una futura pandemia, per la quale il mondo appare poco preparato, nonostante le lezioni apprese durante la pandemia di Covid-19.

Il mondo scientifico aveva previsto già diverse decadi fa la pole position dei virus dell’influenza per l’innesco della prossima pandemia umana, con previsioni catastrofiche soprattutto basate sull’esperienza della famosa pandemia di “spagnola” (almeno in Italia fu chiamata così) del 1918. Ma non sempre le previsioni si avverano: infatti la pandemia più recente e disastrosa è stata causata dal coronavirus Sars-CoV-2 e ci siamo trovati a fronteggiarla con piani pandemici influenzali, anche non aggiornati, ma soprattutto basati su parametri e modalità di contagio inadeguati.

Caos americano: salviamo salute e medicina

donald trump

Condividiamo l'accorato editoriale del Lancet in merito alle recenti politiche del presidente Trump.

Gli ordini esecutivi emanati da Donald Trump per interrompere le attività di ricerca, assistenza e cura delle istituzioni sanitarie USA e gli interventi di Elon Musk per demolire le attività di USAID hanno generato rabbia, preoccupazione e sconcerto. E hanno già causato danni e impatti misurabili.

Un intestino di pesce artificiale per sperimentare mangime più sostenibile per i pesci di allevamento

Il problema di formulare mangimi per l’acquacoltura maggiormente sostenibili, visto che oggi contengono una notevole quantità di pesce pescato, ha portato l’Università degli Studi di Milano a proporre il progetto Fish-AI (Fish Artificial Intestine), che grazie a un finanziamento europeo EIC ha creato un intestino artificiale di pesce, realizzato con cellule di intestino di trota. Fulvio Gandolfi, coordinatore del progetto, ci ha spiegato come questo sistema consenta di ridurre la sperimentazione in vivo su modelli animali e di rendere più efficienti le procedure di test di nuovi mangimi per i pesci di allevamento. Ora la sfida è passare dalla ricerca all’attuazione di un vero e proprio servizio per le aziende che producono mangime. 

All’Università statale di Milano si lavora da più di cinque anni a un nuovo sistema utile a supportare la produzione di mangime più sostenibile per i pesci di allevamento. È un metodo che consente di ridurre sia il tempo e le energie necessari a sperimentare gli effetti dell’introduzione di nuovi mangimi in acquacoltura sia la quantità di animali necessari alle sperimentazioni.