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I rischi del turismo cellulare

In Europa e negli Stati Uniti gli ammalati che si sottopongono a sperimentazioni di cellule staminali devono essere informati dei dettagli del protocollo e del fatto che per adesso questi studi servono solo per capire; di efficacia se ne parlerà dopo. E serve l'approvazione di autorità regolatorie, che valutano tutto quello che si vuole fare in ogni dettaglio, dal disegno dello studio alla preparazione delle cellule. Ma nessuno può impedire agli ammalati di andare all'estero e farsi curare dove non ci sono regole. Lo chiamano "turismo delle cellule", di solito sono medici che lavorano in paesi emergenti o addirittura poveri dove la ricerca clinica non ha vincoli e si può fare più o meno quello che si vuole senza aspettare i risultati degli studi fatti con i criteri della scienza.

Un Blob chiamato Himiko

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Non è poi tanto automatico che quando gli astronomi osservano qualcosa sappiano sempre di cosa esattamente si tratti. Specialmente poi se vanno a sbirciare nelle profondità più remote dell'Universo.
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Multietnico bello ma non semplice

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Italia

Alberto Alesina, da Harvard, riflette su quanto possa essere stimolante ma anche difficile produrre un melting-pot di etnie che vada a beneficio della società e della scienza. Servono, secondo lo studioso italiano che riprende il caso statunitense,un minimo di protezione economica e una attiva politica universitaria di attrazione di studenti stranieri che poi andranno a formare le élites del paese. Dall'immigrazione, insomma, va cercato anche il meglio.

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Europa arranca dietro l'Asia

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Ricerca

Un interessante bilancio della ricerca europea è stato stilato dalla Direzione generale per la ricerca UE. Lci e ombre, ovviamente. Se da un lato la relazione sottolinea l'aumento dei ricercatori del vecchio continente e il maggior numero di pubblicazioni di questi rispetto ai colleghi di atri continenti, paesi come Giappone e Corea del Sud stracciano le perfomance europee in fatto i finanziamenti navigando ben sopra il 3% del PIL.

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Glaciazione da ossigeno

Se il riscaldamento globale di oggi è provocato dall'incremento della concentrazione atmosferica di anidride carbonica, anche la prima glaciazione potrebbe essere stata provocata da un suo brusco aumento. Lo sostiene un team internazionale di geologi, i quali, studiando rocce provenienti dal Sud Africa, hanno dimostrato come il fenomeno della prima grande ossigenazione dell'atmosfera terrestre, avvenuta circa 2,3 miliardi di anni fa, abbia coinciso dal punto di vista temporale con l'inizio della prima grande glaciazione, di cui non si conosceva finora la causa.

La rete tallona il virus

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La nuova influenza ha messo in luce insospettate potenzialità di internet. In un modello creato per prevedere la diffusione della malattia, gli studiosi della Northwestern University, oltre a tener conto dei flussi del traffico aereo e dei movimenti dei pendolari, hanno pensato che il virus potesse viaggiare per gli Stati Uniti così come fa una banconota da un dollaro e si sono quindi appoggiati ai dati del sito Where's George? , dove per "George" si intende l'effigie di George Washington sulle banconote da un dollaro.

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Darwin e l'anima

Dopo Darwin non c’è più dubbio: l’uomo è tutto «dentro la natura». Comprese le sua capacità mentali. Comprese le sue capacità morali. Ma questo lungi «dal precipitare la razza umana al livello di degradazione più basso», come temeva il reverendo Adam Sedgwick, uno dei maestri di Darwin, le conferisce una nuova e inedita responsabilità tra le specie viventi. La responsabilità di comportarsi con sapienza. Anzi, con saggezza eco-solidale. È questo a ben vedere, il succo del nuovo libro – Darwin e l’anima.